Un triennio di disciplina transitoria per gli ammortamenti anticipati. È quanto ha anticipato alla commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi il vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco, illustrando i contenuti della manovra. Visco, però, ha anche fatto presente che si potrebbe arrivare a una forma di indicizzazione della soglia di 30mila euro del forfettone.
L'impatto morbido della disciplina degli ammortamenti rappresenta una misura che eviterebbe di lasciare prive di liquidità le imprese piccole e medie che nel taglio degli ammortamenti anticipati potrebbero risultare particolarmente penalizzate. Le modalità di come realizzare questa misura è allo studio dei tecnici dell'Economia. Si sta infatti decidendo se lasciare in vita il prospetto per le deduzioni extracontabili, se riservare l'impatto morbido solo ad alcuni tipi di imprese o ad alcune tipologie di investimenti, oppure operando un mix di queste soluzioni. Ambienti vicini a Visco sottolineano però che questa riforma riserva importanti vantaggi alle imprese, per cui è comunque necessario preservarne l'unitarietà del disegno, evitando che la sommatoria di richieste particolari ne possa compromettere l'organicità.
Quella sugli ammortamenti è una misura richiesta dal relatore del disegno di legge Finanziaria alla commissione Finanze del Senato, Giuliano Barbolini. Il parere presentato dal senatore dell'Ulivo chiede infatti esplicitamente «una specifica disposizione transitoria per l'entrata in vigore della norma relativa gli ammortamenti anticipati e accelerati, in relazione ai contratti e agli inverstimenti già realizzati a partire dall'anno d'imposta 2008». Un altro elemento sottolineato dal relatore riguardava i possibili effetti distorsivi delle nuove regole sulla deducibilità degli interessi passivi. Nella relazione sul Dl, invece, la senatrice Helga Tahler Ausserhofer ha sottolineato l'importanza di trovare risorse per la Guardia di finanza e l'amministrazione finanziaria.
La relazione della senatrice Thaler apprezzava anche la trasformazione dei Monopoli in Agenzia. Questione sulla quale però Visco ha puntualizzato – secondo quanto riportato dal resoconto del Senato – che «le opzioni tra Agenzia ed ente pubblico economico rimangono ancora aperte e il problema maggiore è rappresentato dall'opportunità di conservare o meno l'unitarietà» dei Monopoli.
Per quanto riguarda il tetto dei marginali una soluzione allo studio è quella di indicizzare la somma dei 30mila euro all'andamento del Pil nominale. Resta però sempre possibile la soluzione di un adattamento affidato a un decreto ministeriale da varare anno per anno.
Un'altra indicazione è venuta sul settore casa. Visco ha spiegato infatti che «avrebbe preferito un incremento della detrazione per la spesa per interessi sui mutui ipotecari». Ma non sempre i buoni propositi sono realizzabili, neanche per i vice ministri. Visco però ha anche affermato (secondo il resoconto del Senato) che «l'eventuale approvazione definitiva della riforma del Catasto potrà costituire la base per una revisione del prelievo sugli immobili».