Le stime dell' andamento del gettito erariale nel 2007 «fanno ragionevolmente ipotizzare un surplus complessivo annuale rispetto alle previsioni di circa 9 miliardi di euro». Lo ha detto il vice ministro per l'Economia Vincenzo Visco nel corso dell'audizione che si è svolta ieri a Palazzo Madama dinanzi alla commissione Finanze sulla finanziaria. L'importo è già stato utilizzato in parte per coprire alcune misure varate nel giugno scorso insieme al Dpef e in parte per finanziare il decreto legge collegato alla Finanziaria le cui spese, ha puntualizzato Visco replicando ad alcune analisi della Corte dei conti, «sono integralmente coperte con le maggiori entrate certificate del 2007». Visco ha sottolineato che «non vi è dubbio che, ricorrendo a un'ulteriore manovra correttiva nel prossimo esercizio, potrà essere poi conseguito l'obiettivo del pareggio di bilancio nei tempi già programmati», confermando che «certamente la pressione fiscale, che ha raggiunto livelli pressoché ineguagliati nella storia del dopoguerra, non può essere più incrementata».
Sul forfettone Visco ha detto che «é possibile immaginare un meccanismo di indicizzazione» del limite dei 30mila euro per il tetto su cui applicare la tassazione fortettaria per le microimprese. Il viceministro dell'Economia ha anche sottolineato «l'enorme semplificazione degli adempimenti» realizzata con il forfettone, non escludendo quindi che «un'analisi successiva della norma possa tener conto dei rilievi avanzati nel corso della discussione generale sugli effetti del limite dei 30mila euro per rientrare nel regime opzionale».
La misura sugli incapienti, poi, risponde all'esigenza di tener conto degli strati meno abbienti della società. L'intervento rappresenta certamente un primo passo ma, più in generale, va segnalata l'esigenza di rivedere la struttura dell'imposta sulle persone fisiche, razionalizzandone e semplificandone il carattere. Sulla casa, Visco ha sottolineato che avrebbe preferito un «incremento della detrazione per la spesa per interessi sui mutui ipotecari». Più in generale, il vice ministro ritiene che «l'eventuale approvazione definitiva della riforma del catasto potrà costituire la base per una revisione del prelievo sugli immobili».