Il taglio dell'Ici non è coerente con l'autonomia dei Comuni e la Finanziaria 2008 «non sfrutta il favorevole andamento delle entrate per accelerare la riduzione del debito: non restituisce ai contribuenti una quota significativa degli aumenti di gettito». Dunque, la Finanziaria 2008 consentirà solo «progressi modesti» sul fronte del risanamento dei conti pubblici. Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, nel corso di un'audizione in Senato sulla Finanziaria 2008, dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. La riduzione dell'Ici prevista nella manovra per il 2008, cardine della finanza locale, «non appare coerente con l'obiettivo di rafforzare l'autonomia tributaria degli enti territoriali, ribadito con il disegno di legge delega dello scorso agosto».
Prelievo fiscale e crescita dell'economia. Per Draghi «La sfida cruciale della finanza pubblica italiana consiste nel realizzare congiuntamente l'abbattimento del peso del debito e la riduzione del carico fiscale che grava sui contribuenti onesti». Ma per conseguire questo obiettivi è necessario contenere la dinamica della spesa primaria corrente e «spendere meglio». Per Draghi i progressi nel contrasto all'evasione e all'elusione consentono di distribuire il prelievo in modo meno distorsivo e più equo. Importante resta una politica sociale attentamente mirata al perseguimento di obiettivi di equità. Secondo il Governatore «un'azione incisiva di riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese finanziata con riduzioni della spesa accrescerebbe il potenziale di crescita della nostra economia».
Rendite finanziarie. «La realizzazione di un sistema di aliquota unica che sostituisca le attuali aliquote del 12,5% e del 27% con un'aliquota di livello intermedio, presenta vantaggi in termini neutralità del prelievo e di problemi di transizione». Draghi precisa tuttavia che la scelta dell'introduzione dell'aliquota unica «è fondamentalmente politica». Per l'armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie, secondo il numero uno di via Nazionale, «bisogna distinguere tra nuove e vecchie emissioni e valutare con attenzione le implicazioni di questa scelta».
Povertà. Il Governatore ha rilevato come l'Italia presenta tassi di povertà elevati nel confronto con gli altri Paesi, ricordando che secondo sono l'11%, secondi i dati Istat, le famiglie italiane in condizioni di povertà relativa, con una incidenza particolarmente alta nel Mezzogiorno. È, dunque, necessario un sistema assistenziale attentamente mirato ai cittadini in condizioni disagiate, ed «è importante individuare strumenti che diano sistematicamente sostegno alle persone in difficoltà economica». Secondo il governatore, alcune delle misure inserite in finanziaria «possono essere rese maggiormente mirate alle fasce deboli». Il bonus previsto dalla Finanziaria a favore dei cosiddetti incapienti, secondo Draghi, può risultare poco efficace. «Il sussidio destinato ai soggetti Irpef incapienti previsto per il solo 2007, al di lá della natura temporanea e delle difficoltà insite nella sua corretta applicazione, può risultare poco efficace nel ridurre la diffusione della povertá». In particolare, osserva il Governatore, «non si tiene conto della condizione economica complessiva del nucleo familiare».
Interventi su Irap e Ires. Gli interventi di riduzione fiscale a favore delle imprese, quelli su Irap e e Ires, «vanno nella direzione giusta». Il prelievo sulle imprese, sottolinea il Governatore di Bankitalia, «è interessato da un'ampia operazione di ristrutturazione che avviene sostanzialmente a parità di saldo per il bilancio pubblico». Draghi ha anche sottolineato che l'intervento « si caratterizza per alcune significative semplificazioni».
Età pensionabile. Il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, torna a insistere sulla necessità di alzare l'età pensionabile. «In un contesto di forte invecchiamento della popolazione solo l'aumento dell'età media effettiva di pensionamento consentirà di erogare pensioni adeguate».
Protocollo Welfare. Il numero uno di via Nazionale ha detto nel corso dell'audizione che «alcune soluzioni prospettate nell'accordo rischiano di allontanare ulteriormente il sistema dai principi alla base del regime contributivo: omogeneità nel trattamento dei lavoratori e uno stretto legame tra contributi e prestazioni».
Previdenza complementare. Bene la nuova disciplina sulla previdenza complementare entrata in vigore il primo gennaio scorso: «Ha determinato un significativo aumento delle adesioni ai fondi pensioni», sottolinea Draghi. L'incidenza degli iscritti sul numero complessivo degli occupati resta tuttavia «insufficiente».
Riserve auree. Sull'utilizzo delle riserve auree per l'abbattimento del debito il numero uno di via Nazionale ha sottolineato che l'autonomia e l'indipendenza della Banca d'Italia vanno affermate e ribadite come c'è scritto nel Trattato. «Come confermato dalla Bce - sottolinea Draghi - ogni intervento autonomo dei governi» che incida sulle riserve «costituisce una violazione dell'indipendenza delle banche. La Bce ritiene che l'indipendenza possa essere messa a repentaglio se non c'è l'autonomia finanziaria».