«È stato fatto un buon accordo che impegna chi l'ha firmato a difenderlo così com'é. E il primo firmatario é il Governo che deve presentarlo in Parlamento così in parlamento e difenderlo nella sua intera formulazione". Lo ha detto Maurizio Beretta, direttore generale di Confindustria, a margine dell'audizione nelle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato sulla finanziaria. Beretta precisa, inoltre, che «c'é una parte sulle pensioni che non condividiamo, ma che abbiamo accettato nella logica di un accordo complessivo». E sul referendum l'auspicio è che l'accordo sia approvato dai lavoratori. Nella manovra 2008, sottolinea poi Beretta, «avremmo voluto una maggiore determinazione nella politica dei tagli delle spese strutturali», ma sul fronte della fiscalitá è stato fatto un significativo passo in avanti sulla strada della semplificazione. «Troviamo anche importante aver segnato un punto nella riduzione delle aliquote marginali Ires e Irap», sottolinea Beretta. Secondo le stime di Confindustria il Pil nel 2007 dovrebbe attestarsi all'1,7% e nel 2008 scendere all'1,3 per cento.
Bonanni. «Le tasse sono brutte». Anche per il leader della Cisl Raffaele Bonanni, che ha parlato a margine dell'audizione dei sindacati sulla Finanziaria per il 2008, il protocollo del welfare non può essere modificato e la politica «deve stare lontana dal mondo del lavoro nell'interesse dei lavoratori». Per il segretario generale della Cisl il referendum «va bene» e la «stragrande maggioranza della gente accetta l'accordo e lo sostiene». Rispondendo al ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa che aveva definito «belle» le tasse, Bonanni dice che oggi le tasse sono brutte. «Sono belle le tasse pagate in relazione a quello che si possiede. Quelle sì. Oggi invece le tasse sono brutte: molti hanno molto e pagano poco. Qualcosa manomette il patto costituzionale». Insomma, dice, «come al cinema, dove ricchi e poveri pagano lo stesso biglietto».
Epifani. «Spostare un punto di Pil sul fisco del lavoro dipendente». Per Epifani è importante che il mondo del lavoro ritorni a essere centrale nelle scelte del Governo. Ma non mancano le critiche alla Finanziaria. «Le misure fino a oggi varate hanno privilegiato le imprese. Non facciamo alcuna obiezione in proposito», rilevando la necessità di sostenere la competitività delle imprese, «ma non c'é dubbio che né nella manovra dell'anno scorso, né nella Finanziaria 2008 è contenuto almeno un accenno di attenzione al lavoro dipendente. È ora di cambiare registro e avere una politica fiscale non neutra, ma attiva nella tutela del lavoro dipendente». E propone di spostare almeno un punto di Pil sul fisco del lavoro dipendente. Il numero uno della Cgil auspica anche che non si riapra la discussione sui ticket sanitari, visto che «non c'è nulla di più impopolare e indigesto». Buoni i segni di affluenza, dice Guglielmo Epifani, leader della Cgil, sulla consultazione referendaria. «È importante che ci sia una partecipazione alta e convinta, un voto consapevole. È una bella giornata per il sindacato, i lavoratori, gli anziani e per il Paese»
Foccillo. «Il Fisco mangia gli aumenti dei lavoratori dipendenti». Il Fisco mangia gli aumenti contrattuali dei lavoratori dipendenti: lo ha segnalato nell'audizione parlamentare sulla Finanziaria il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo. Una riduzione del peso delle tasse sui lavoratori «ci aspettavamo - ha detto - come per il cuneo fiscale per le imprese, di averla in Finanziaria, non l'abbiamo avuta». Foccillo cita una ricerca della Uil: «Se noi prendiamo un lavoratore operaio medio vediamo che nel 2000-2006 vi è stata un riduzione fiscale, di poco ma c'é stata». Nel 2007-2008, le tasse tornano a salire, tanto che la crescita delle retribuzioni «non è una crescita ma c'è una perdita dell'uno per cento».