Grazie al 5 per mille, centinaia di milioni di euro a volontariato, ricerca scientifica e sanitaria e Comuni. I contribuenti, infatti, attraverso le dichiarazione dei redditi 2006, hanno destinato a finalità sociali una somma complessiva pari a 345,2 milioni di euro, di cui 328,9 milioni sono stati ripartiti tra i soggetti aventi diritto. La parte da leone è toccata al volontariato che riceverà 192,9 milioni di euro, seguito dalla ricerca scientifica, con 51,1 milioni di euro e dalla ricerca sanitaria con 46,7 milioni. Fanalino di coda i Comuni, con 37,9 milioni di euro. Sono questi i dati resi noti a Roma dall'Agenzia delle entrate, relativi all'ammontare e alla ripartizione delle somme ricavate dalla possibilità offerta dalla legge 266/2005 (Finanziaria per il 2006), di destinare una quota della propria Irpef a finalità sociali (volontariato, ricerca scientifica e universitaria, ricerca sanitaria e attività sociali svolte dai Comuni). «Gran parte di tali somme - spiega il direttore dell'Agenzia delle entrate Massimo Romano - saranno erogate ai soggetti beneficiari, direttamente da parte dei dicasteri competenti, entro la fine dell'anno».
I contribuenti che hanno operato la scelta del 5 per mille sono stati 15,8 milioni, ma solo 13,4 milioni hanno effettivamente devoluto una quota della propria Irpef, in quanto 2,4 milioni hanno presentato una dichiarazione con imposta netta pari a zero, quindi non utilizzabile ai fini del calcolo del beneficio. L'importo medio devoluto da ogni contribuente è di 25,7 euro, con una punta di 27,3 euro per la ricerca scientifica, 26,5 euro per il volontariato, 24,7 euro per la ricerca sanitaria e 21,7 euro per i Comuni.
Circa le metà delle preferenze è andata al volontariato, che ha totalizzato 7,2 milioni di scelte valide. La ricerca sanitaria ha ricevuto 1,89 milioni di preferenze, seguita dalla ricerca scientifica con 1,87 milioni. Ultimi i Comuni, che sono stati premiati da 1,7 milioni di cittadini.
Le scelte espresse a favori di singoli soggetti, sottolineano dall'agenzia, sono concentrate, in larga misura, su un limitato numero di soggetti, molto noti per le attività svolte in campo nazionale. Nel conteggio delle scelte generiche in favore di settori di attività, spicca, invece, la sanità come il settore maggiormente premiato dai contribuenti. Nel complesso i soggetti beneficiari sono 29.532, di cui 20.958, associazioni di volontariato, 439 enti e università che svolgono ricerca scientifica, 49 soggetti che svolgono ricerca sanitaria e 8.086 Comuni. Da evidenziare, infine, come dall'elenco degli enti del volontariato, curato dall'agenzia, sono stati esclusi 7.720 soggetti: 5.609 per mancata o tardiva presentazione della documentazione prevista dalla norma e 2.111 per mancanza dei requisiti. Al momento, sottolineano dall'agenzia, uno solo, in Emilia-romagna, ha proposto ricorso.