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Contratti a tempo e usuranti, il blitz sulle modifiche

di Giorgio Pogliotti

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13 ottobre 2007

Limite di una sola deroga per i contratti a termine, con la stipula presso la Direzione provinciale del lavoro e l'assistenza dell'organizzazione sindacale «comparativamente più rappresentativa». Insieme alla cancellazione del tetto di 5mila unità per l'uscita anticipata dei lavoratori che svolgono attività usuranti.
Per effetto di queste due modifiche il premier Romano Prodi è riuscito nel Consiglio dei ministri di ieri a far digerire il protocollo del 23 luglio anche alla sinistra radicale, che peraltro aveva già ammorbidito le proprie posizioni dopo l'ondata di sì al referendum. Forte di quell'82% di lavoratori favorevoli all'accordo, Prodi ha messo all'angolo quei ministri che contestavano il protocollo, riuscendo sostanzialmente a confermare il testo d'ingresso. Il resto lo ha fatto il paziente lavoro di trascrizione compiuto dal ministro Cesare Damiano che ha aggiunto «arricchimenti e specificazioni[] di alcuni contenuti concertati con le parti sociali»». Alla fine, sotto il richiamo della piazza (il corteo in programma per il 20 ottobre) Rc e Pdci hanno comunque scelto di astenersi, mentre Sd e Verdi hanno votato un sì (seppur con riserva).
La nuova formulazione sui contratti a termine, peraltro, incassa il pieno consenso della Cgil, che in precedenza aveva contestato la norma, pur dicendo sì all'impianto del protocollo. Il testo originario era considerato da Guglielmo Epifani troppo blando, sia per la mancanza di un tetto alle proroghe, che per la possibilità teoricamente data ai sindacati "gialli" di assistere il lavoratore nella vertenza. La nuova versione è però criticata dalla Confindustria e la Cisl, sollevando un problema di metodo, chiede che il Governo riconvochi le parti. Il testo prevede che quando il contratto a termine superi complessivamente i 36 mesi «il rapporto si considera a tempo indeterminato». È possibile una sola volta la stipula di un ulteriore contratto, ma alla presenza di un rappresentante «dell'organizzazione sindacale comparativamente più rappresentativa sul piano nazionale», alla quale «il lavoratore sia iscritto o conferisca il mandato». Viene anche confermato il diritto di precedenza nelle assunzioni al lavoratore che ha prestato attività presso l'azienda per oltre 6 mesi (un principio analogo è previsto per gli stagionali).
Incassa il sostegno della sinistra di governo anche l'eliminazione del tetto di 5mila uscite per consentire ai lavoratori impegnati in attività usuranti di andare in pensione in anticipo di tre anni rispetto ai nuovi requisiti (non prima dei 57 anni di età). Il testo conferma, tuttavia, che le uscite anticipate sono consentite entro il limite delle risorse stanziate. «[]Abbiamo mantenuto l'impianto concordato con le parti sociali – ha spiegato il ministro Damiano – cioè il tetto di spesa per 2,5 miliardi in 10 anni e le clausole come il lavoro notturno e quello vincolato. Verranno stabiliti criteri stringenti per evitare abusi». Il ministro Damiano ha spiegato che convocherà a breve le parti sociali per definire i termini applicativi del Protocollo, con l'obiettivo di completare tutto l'impianto normativo entro il 31 dicembre. Ed ha annunciato: «Insieme alle stabilizzazioni nei call-center, per il 2008 ci concentreremo sul lavoro a progetto in tutti i settori produttivi».
Novità anche sul part-time, con l'eliminazione degli accordi individuali tra lavoratori e azienda. Saranno i contratti stipulati dalle «organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale» a stabilire le condizioni (poi si potrà intervenire con accordi individuali). Per chi ha trasformato un tempo pieno in part-time, inoltre, è previsto il diritto di precedenza nelle assunzioni. Tra le novità, è stato quantificato l'aumento dei contributi di un punto l'anno per il prossimo triennio (nel 2008 si sale al 24% rispetto all'attuale 23%) per i parasubordinati iscritti alla gestione separata che non hanno altre forme di previdenza. Mentre passerà dal 16% al 17% l'aliquota degli iscritti alla gestione separata che hanno altre forme di previdenza o sono già pensionati. E vengono destinati 50 milioni al fondo per gli indennizzi per danno biologico per la copertura degli infortuni dei lavoratori, che potrà così ritoccare le tariffe ferme al 2000.

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