Maggioranza battuta in commissione Difesa nella votazione sul parere alla Finanziaria. Motivazione: è stato ridotto all'osso il budget delle Forze armate e alla commissione Difesa del Senato scatta il semaforo rosso sulla Finanziaria. La commissione, infatti, ha approvato, con 13 voti favorevoli e 12 contrari, il parere predisposto dal presidente della commissione Sergio De Gregorio.
De Gregorio, intervistato dal Sole 24 Ore.com, denuncia che «la Finanziaria comprime le spese per l'esercizio, cuore della gestione delle Forze armate, con tagli che ricadono su manutenzione di mezzi e infrastrutture, sui supporti logistici, tecnici e addestrativi, sui quali non si riesce a preservare capacità operativa nemmeno minimali, condiderati i minimi standard di efficienza che sono irrinunciabili». Il Governo, insomma, per De Gregorio, ha ridotto le Forze armate in uno stato di criticità allarmante e per questo motivo la commissione Difesa ha rinviato al mittente una Finanziaria che di nuovo riduce gli stanziamenti per il comparto.
«Lo dice anche Parisi nella nota aggiuntiva consegnata in Parlamento - dice De Gregorio - con toni allarmanti sullo stato delle Forze armate e situazioni tali da rendere difficile assolvere agli impegni assunti dal vertice politico in ambito nazionale». Il ministro Arturo Parisi, prosegue De Gregorio, ha avuto grande coraggio a segnalare le criticità e lo stato d'insolvenza complessiva, ma il voto politico della Cdl è chiaro: 13 a 12 con la maggioranza perdente in commissione Difesa, sottolinea De Gregorio, su un argomento delicato e di interesse prioritario per il Paese. Il parere contro la Finanziaria è passata a maggioranza «con il voto compatto dei senatori della Cdl, i quali hanno rinviato al mittente un dispositivo inaccettabile che a mette a rischio le missioni internazionali e la sopravvivenza dello strumento militare».
Per De Gregorio oggi per gli uomini in divisa è «il giorno del riscatto simbolico contro la quotidiana contraddizione di un centro-sinistra che in tema di difesa è sotto il ricatto della sinistra radicale». Maggioranza e opposizione hanno poi sottoscritto un ordine del giorno contro il precariato nelle Forze armate, un altro per evitare il trasferimento dei marescialli nei corpi di Polizia senza l'accoglimento favorevole degli interessati, oltre ad altri ordini del giorno per respingere la proposta della sinistra radicale che chiedeva la sospensione dei programmi tecnologici per la realizzazione dell'aereo JSF, progettato con le industrie statunitensi.
La replica di Parisi. Il ministro della Difesa Arturo Parisi, nel corso dell'audizione sulla Finanziaria dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ribadisce la sua «preoccupazione» per i tagli al settore della Difesa previsto dalla Finanziaria, ma esprime anche «soddisfazione per quel tanto che è stato ottenuto». Sul voto negativo in commissione Difesa Parisi ha detto che «la Cdl è vicino alle Forze armate a parole, lontano nei fatti». In una nota Parisi ha affermato che «Quando nel voto, come è oggi accaduto alla Commissione Difesa del Senato i numeri sono contro, le ragioni diventano purtroppo secondarie. Chi fosse interessato alle ragioni, dovrebbe dire che la responsabilità imputata oggi dall'opposizione al Governo è di non essere riuscito a mettere rimedio a tutti i disastri causati alla Difesa dalla dissennata politica di Tremonti, che ci ha portati nel 2006 sulla soglia del baratro a conclusione di una sequenza di tagli iniziata nel 2004».