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Salta il tetto all'Ici, ma restano escluse dal beneficio ville e case di lusso

di Nicoletta Cottone

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19 ottobre 2007


Il piatto forte per il grande pubblico è rappresentato dal colpo di spugna al tetto di reddito per lo sconto Ici, che il testo del Governo all'esame dalla commissione Bilancio del Senato aveva fissato a quota 50mila euro. Saranno, però, escluse, le case di lusso (categoria catastale A1) e le ville (A8). È un pacchetto nutrito, quello degli emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato alla Finanziaria per il 2008, in tutto 1.787, di cui 39 del Governo e 44 del relatore: 982 quelli dell'opposizione. La maggioranza, dunque, ha presentato più emendamenti dell'opposizione, tanto che il relatore Giovanni Legnini (Ulivo) ha chiesto all'Unione una drastica riduzione degli emendamenti. «Ci aspettiamo - ha detto - di collocare i numeri attorno alla metà di quelli presentati». La commissione Bilacio chiuderà l'esame dei documenti finanziari il 31 ottobre, mentre l'esame in aula avrà inizio il 5 novembre e si concluderà il 14 novembre. Poi sarà la volta della Camera.

L'Esecutivo, in particolare, in 39 emendamenti, rimette mano al forfettone per i contribuenti minimi, all'Ires, ai fondi per il ministero dell'Università e a quelli per non autosufficienti. Ulteriori fondi arrivano anche per la razionalizzazione della rete consolare. Altri emendamenti del Governo incidono sulla fatturazione elettronica, sull'aggiornamento del catasto dei terreni, sul programma straordinario di ammodernamento tecnologico dell'assistenza sanitaria, che riceve nuovi fondi. Ulteriori risorse sono, inoltre, proposte per la metropolitana di Milano, e per l'ammodernamento tecnologico dell'assistenza sanitaria. Si riduce il taglio sui Comuni montani. Fra le altre novità, un emendamento governativo prevede che l'Irap, dal 1° gennaio 2009, assuma la natura di tributo proprio della Regione, istituita con legge regionale, in attesa della completa attuazione del federalismo fiscale l'Irap. La potestà regionale, sottolinea la relazione illustrativa, dovrà comunque «coordinarsi con quanto previsto in materia dalle leggi statali per quanto concerne l'ambito di variazione per la determinazione di aliquote, detrazioni, deduzioni ed agevolazioni»

Viene cancellato definitivamente, grazie a una stretta sui costi della politica e sulle spese della pubblica amministrazione, il ticket da 10 euro su visite ed esami specialistici, operazione che costa 834 milioni l'anno. Sul 5 per mille il Governo offre una dote di 100 milioni di euro per il 2009, a copertura dell'anno di imposta 2008, una goccia rispetto alle reali esigenze quantificate per il 2008 in 400 milioni dalla stessa Finanziaria che ha elevato da 250 a 400 milioni il budget a disposizione. Fra gli emendamenti della maggioranza due mirano a ottenere sensibili benefici per i lavoratori, attraverso la defiscalizzazione di salari e stipendi. Sono, invece, circa 500 gli emendamenti rivendicati dalla Cdl, che punta all'abolizione dell'Ici, alla riduzione delle tasse, a un bonus di 2mila euro a nucleo in favore delle famiglie. Il relatore ha anche presentato un emendamento alla manovra sui derivati ed enti locali, che «va nel senso di attribuire a un organismo di controllo una asseverazione del rischio». E si profila su questo fronte l'approvazione di un emendamento bipartisan.

La sinistra radicale si è presentata compatta con un pacchetto di una trentina di emendamenti che contengono i punti salienti del loro programma politico: dall'armonizzazione delle rendite finanziarie al 20% a detrazioni più forti sui mutui (da 3.600 a 5mila euro), dall'introduzione di nuovi strumenti di controllo dei prezzi dei prodotti alimentari alla stabilizzazione dei precari, dalla riduzione delle tasse per i lavoratori, al taglio dei costi della politica, fino alla reintroduzione del credito d'imposta al Sud e al sostegno alla fasce sociali disagiate per l'acquisto di «panieri» concordati. Una curiosità: c'è un emendamento identico, presentato in Finanziaria e nel decreto legge, proposto da un pool di senatori capitanati da Bonadonna e Benvenuto che mira a finanziare assunzioni alle agenzie delle Dogane e delle Entrate, avvalendosi anche di graduatorie già espletate o ricorrendo alla mobilità.

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