Nessun «fuori gioco» per i contribuenti che seguendo le indicazioni del Dl 118 del 2007, destinato a non essere convertito in legge, abbiano utilizzato la versione attenuata della stretta sull'ammortamento dei terreni, contenuta nel decreto del 2007 che ha dato una interpretazione "autentica" al Dl 223/2006, nel quale era contenuta la stretta sugli ammortamenti. La Finanziaria risolverà questo problema e darà un corposo contributo a risolvere quello della cosiddetta Irap dei piccoli, con l'introduzione del regime dei minimi e dei marginali.
Questo quanto ha affermato ieri alla commissione Finanze della Camera il sottosegretario all'Economia, Paolo Cento, in rappresentanza del Governo. Sicuramente sarà accolto con meno favore dai contribuenti il fatto che sia stata ribadita anche la tesi dell'agenzia delle Entrate per cui i lavoratori autonomi possono tener conto in dichiarazione delle trattenute sui loro compensi solo sulla base della certificazione del sostituto d'imposta.
Un primo rimando alla Finanziaria riguarda il caso delle regole sull'ammortamento dei terreni. Una disposizione favorevole ai contribuenti (dopo essere "transitata" in un disegno di legge all'esame del Senato prima dell'estate) era stata inserita nel Dl 118 del 2007. I deputati Maurizio Fugatti e Alberto Filippi (entrambi della Lega Nord), chiedevano al Governo cosa sarebbe accaduto ai contribuenti che adeguandosi alle interpretazioni date dal Dl si potrebbero trovare ad aver presentato una dichiarazione dei redditi infedele nel caso il Dl non venisse convertito.
Il Governo spiega di «aver manifestato il chiaro intendimento di accogliere l'interpretazione più favorevole al contribuente», recependo il testo nel Ddl della Finanziaria 2008. Ma si sottolinea che la norma della Finanziaria, «conservando la sua natura interpretativa», resta «applicabile con effetto retroattivo fin dall'entrata in vigore» del Dl 223 del 2006, che aveva segnato la stretta in materia di ammortamenti dei terreni. E per questo, ha precisato la nota presentata da Cento, sarà legittimato il comportamento dei contribuenti che «abbiano imputato gli ammortamenti precedentemente dedotti in misura proporzionale al valore del fabbricato e a quello del terreno».
Nel caso della cosiddetta «Irap dei piccoli», si ripete che per il concetto di "autonoma organizzatione" «la stessa Corte di cassazione non ha fornito indicazioni puntuali ed univoche, determinando, a parere dell'agenzia delle Entrate, l'impossibilità di affrontare sistematicamente la problematica dell'Irap dovuta dai professionisti, basandosi esclusivamente sulle pronunce della Suprema Corte fin qui depositate». Probabilmente l'agenzia in questo modo chiama in campo il legislatore che a questa vicenda dovrebbe dare risposta in modo chiaro. E nella risposta del sottosegretario si afferma che con il regime dei minimi e dei marginali previsto dal Ddl di finanziaria per il 2008 «potrebbero trovare soluzione molte delle problematiche evidenziate» dai deputati (Gian Luca Galletti e Luigi D'Agrò, entrambi dell'Udc) che avevano presentato l'interrogazione. Molte ma non tutte, tenendo conto anche che il nuovo regime sarà opzionale e quindi esclude chi non vi aderisce (o non può aderirvi) pur avendo i requisiti di massima indicati dalla Cassazione.
Sulla documentazione per gli autonomi, a seguito dell'interrogazione presentata da Maurizio Leo (An) l'Agenzia – secondo quanto ha riferito il sottosegretario – ha confermato il suo orientamento per cui «il lavoratore autonomo non è legittimato ad autoliquidare l'imposta computando le ritenute sulla base di documenti diversi dalla certificazione rilasciata dal sostituto d'imposta».