Prodi ha chiesto all'Esecutivo di autorizzare la fiducia sul disegno di legge sul welfare, all'esame dell'aula della Camera da lunedì, che recepisce il Protocollo del 23 luglio su previdenza, lavoro e competitività siglato da Governo e parti sociali. Il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero ha espresso la sua riserva su questa decisione. «Non si è però deciso - ha detto Ferrero - su quale testo eventualmente porre la fiducia, se quello del Governo o se quello della commissione». La cosa, ha precisato il ministro, «é oggetto di dibattito politico».
Una fiducia annunciata già da ieri sera. «Anche se il ministro Ferrero ha espresso delle riserve - spiega il ministro per i rapporti con il Parlamento Vannino Chiti - la decisione sulla fiducia è stata presa: è un atto politicamente corretto», d'altra parte, «quando un Governo fa un'intesa con le parti sociali, quel Governo si assume una responsabilità su cui poi si esprime il parlamento».
Circa la possibilità che la fiducia sia stata posta sul provvedimento originario «questa - dice Chiti - è una valutazione che deve essere compiuta, perchè bisogna valutare con precisione cosa comporteranno i cambiamenti della commissione». Tuttavia «dal punto di vista finanziario non hanno comportato conseguenze, perchè il tetto di spesa sull'insieme è quello. C'è comunque» da tenere in conto «che il Governo aveva espresso un parere contrario a questi emendamenti. Quindi ora bisognerà fare una valutazione politica, e penso che verrà fatta nella giornata di lunedì».
Nel briefing pomeridiano di palazzo Chigi si sottolinea che «il compito del Governo è fare la sintesi tra le posizioni delle parti sociali, le posizioni in Parlamento, e i 5 milioni di persone che hanno detto sì al Protocollo, che resta il punto di riferimento». Incontri tecnici e politici, dunque, consultazioni anche le parti sociali. L'obiettivo, spiegano a palazzo Chigi, «è trovare un accordo il più vicino possibile al Protocollo, per rispettare il voto dei 5 milioni di lavoratori coinvolti che hanno dato un amplissimo sostegno a quel testo».
Le modifiche al ddl welfare apportate nel corso dell'esame del provvedimento in commissione Lavoro sono giudicate «molto gravi» da Confindustria, mentre il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha chiesto certezze per i lavoratori sui lavori usuranti. Ora resta da vedere quale testo blinderà l'Esecutivo.