La Camera ha dato il via libera con 272 sì, 246 no e un astenuto al disegno di legge che recepisce il protocollo welfare siglato il 23 luglio da Governo e parti sociali. Il testo, che ieri aveva superato la prova della fiducia a Montecitorio, passerà al Senato dove dovrà essere approvato definitivamente prima di Natale, per entrare in vigore prima dello scalone della legge Maroni che scatta dal 1° gennaio 2008. Al momento del voto protesta del Pdci contro l'Esecutivo: allo scrutinio in aula hanno partecipato solo tre dei 17 componenti del gruppo, il segretario, Oliviero Diliberto, il capogruppo, Pino Sgobio e il presidente dimissionario della commissione Lavoro, Gianni Pagliarini, mentre sono risultati assenti gli altri 14 parlamentari del gruppo. Pagliarini ha votato sì, ma il sistema elettronico non ha registrato il suo voto.
La blindatura del provvedimento, con l'apposizione della fiducia alla Camera su un testo che è un mix fra quello del Governo e quello della commisione Lavoro, ha spaccato la maggioranza, con forti proteste dai partiti della Cosa Rossa. Per il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano sarà la verifica di gennaio a decidere quale sarà la collocazione della sinistra. Giordano ieri ha annunciato il suo sì alla fiducia solo per senso di responsabilità e vincolo sociale verso precari, operai e lavoratori dipendenti.
Per il presidente dei senatori Prc Giovanni Russo Spena «Prodi deve capire che quando noi parliamo di una verifica a gennaio non parliamo di una semplice messa a punto, ma di una vera e propria ricontrattazione programmatica. Se ciò non avverrà vorrà dire che la maggioranza non esiste più». Russo Spena chiede una ricontrattazione programmatica che riguardi i temi del precariato, le guerre, il disarmo e i diritti civili a cominciare da quelli delle donne e dei migranti».Il presidente della Commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu, si è detto, invece, soddisfatto per l'approvazione del pacchetto welfare. «È stata assunta una posizione di responsabilità da parte di Rifondazione che dobbiamo apprezzare, e che speriamo non riservi sorprese in Senato», dove il disegno di legge é atteso martedì prossimo. Sul provvedimento si prospetta già l'ombra della fiducia. Sul punto Russo Spena ha detto che «la voteremo, ma con lo stesso spirito con cui l'abbiamo votato alla Camera«.
Per Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl «Tanto tuonò che piovve». Il voto di ieri alla Camera sul welfare è un «bene, ma - ha detto Bonanni - potevamo risparmiarci questo cammino così tortuoso anche per rispetto alla gente che ci ha seguito e sostenuto. Di questo, però, pare che non ci si preoccupi più di tanto». Secondo Bonanni, è «un bene che la stragrandissima maggioranza delle questioni del protocollo siano passate».