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Dl collegato: la Camera verso il voto di fiducia

di Nicoletta Cottone

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13 novembre 2007


Ombra della fiducia sul decreto legge collegato alla Finanziaria per il 2008. Si retringono progressivamente i tempi per il via libera della Camera al decreto collegato alla Finanziaria che scade il 1° dicembre. Da domani pomeriggio, a partire dalle 17, sarà l'aula a concentrarsi sul decreto collegato alla Finanziaria, che vede come relatore Lello di Gioia (La Rosa nel pugno). Sul provvedimento sono stati presentati 678 emendamenti che la commissione Bilancio dovrebbe esaminare fra la nottata e domani mattina. Le votazioni in commissione, infatti, dovrebbero iniziare nella serata, dopo una mattinata all'insegna dei rinvii.

«Se in Aula ci saranno 700 emendamenti - ha detto il relatore Lello Di Gioia (Rnp) - con i tempi che ci sono, mi pare ovvio che potrebbe essere messa la fiducia». La maggioranza in commissione Bilancio sta lavorando per tagliare drasticamente gli emendamenti depositati, mentre nella riunione dei capigruppo della maggioraza c'è stata una discussione sui tempi stretti non tanto per la Camera, quanto per il Senato. Il Governo, rappresentato dal sottosegretario all'Economia, Mario Lettieri, ha chiesto all'Unione di approvare almeno due sue proposte di «pura e doverosa approvazione», sul bonus incapienti e gli emotrasfusi. E per il relatore, «se i gruppi non troveranno un accordo, approveremo solo le modifiche alle norme che non hanno una copertura ortodossa: incapienti ed emotrasfusi».

Cassato definitivamente l'emendamento del capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli (Verdi): chiedeva che la società Stretto di Messina spa fosse posta in liquidazione, con contestuale istituzione di un'agenzia per lo sviluppo della logistica nell'area. L'argomento aveva già animato la discussione al Senato, con il ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro che si era schierato contro la modifica, esplicitando il rischio di dover pagare 500 milioni di euro di penali. «Inammissibile per carenza di compensazione», l'emendamento, dunque, come spiega il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Lino Duilio. «C'è un problema di compensazione», sottolinea Duuilio, senza specificare se il problema era relativo alle penali che l'abolizione della società avrebbe posto a carico della contabilità pubblica o riguardavano i costi dell'Autorità per la logistica tra la Calabria e la Sicilia. Ieri Bonelli aveva diffuso anche una lettera del 21 dicembre 2005 nella quale l'allora amministratore delegato della società, Pietro Ciucci scriveva all'allora capogruppo dei Verdi del Senato, Anna Donati, escludendo che ci sarebbe stato il rischio di penali da pagare nel caso di soppressione della Stretto di Messina Spa. Bonelli ha annunciato che la norma sarà ripresentata durante l'esame della Finanziaria.

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