Il Governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento al decreto fiscale, collegato alla Finanziaria per il 2007. Il maxiemendamento è stato presentato stasera in aula alla Camera dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti, visto che Unione e Cdl non hanno trovato un'intesa sui tempi di approvazione del provvedimento. Una fiducia annunciata da giorni, che era stata autorizzata dal Consiglio dei ministri del 16 novembre. «Purtroppo non ci sono vie d'uscita - ha spiegato Chiti - non c'è un'intesa percorribile, quindi non c'è che prenderne atto» e porre la fiducia sul decreto alla Camera. Il problema oggettivo, dice Chiti, è il regolamento sui decreti legge alla Camera, con l'aspetto non proprio convincente dei tempi non contingentabili, a differenza del regolamento del Senato.
Nel maxiemendamento, 36 pagine in tutto, sono contenute le 4 modifiche tecniche approvate dalla commissione Bilancio della Camera, con alcuni «aggiustamenti», come ha detto in aula Chiti, legati a proposte di modifica ammissibili, vagliate e non approvate in Commissione. Fra le novità l'istituzione del parco di Pantelleria e una tutela agli anziani nell'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Sì, poi, al ripristino del bonus a 150 euro per gli incapienti, con un impegno programmatico a tornare sulla questione. Il bonus era stato raddoppiato a Palazzo Madama da un emendamento del senatore Fernando Rossi (Gruppo misto), con l'apporto dell'opposizione. Corrette anche le misure agevolative sul biodisel, sulle vittime del terrorismo e sugli emotrasfusi. Per quanto riguarda l'estensione alle vittime delle mafie dei benefici previsti per le vittime del terrorismo, «c'è l'impegno unanime a inserire questa misura in Finanziaria» assicura il sottosegretario all'Economia, Mario Lettieri, aggiungendo che «il Governo è sensibile a questo tema e non intende fare discriminazioni tra chi ha perso la vita per il terrorismo e chi nella lotta alle mafie». È stata poi inserita, riformulata rispetto al testo presentato in Commissione e dichiarato inammissibile, la misura che fa slittare di un anno per il solo 2007 le sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità interno di regioni e province autonome, a patto che questo sia nei limiti del cofinanziamento della Ue e venga recuperato nel corso del 2008.
Forti le proteste del centrodestra. Antonio Leone ha detto che il centrodestra era disposto a
ridurre i propri emendamenti, «ma non si può convocare una capigruppo per chiedere all'opposizione di garantire in che minuto il decreto sarà approvato. Non solo è anticostituzionale. È una vergogna». Tutti i gruppi d'opposizione, ha detto Leone, erano disponibili a ridurre a circa un centinaio i 567 emendamenti presentati. Andrea Gibelli, vice capogruppo del Lega nord alla Camera, ha detto che il Carroccio «non è disponibile invece a ritirare gli emendamenti. Il governo non può chiedere all'opposizione di garantire i tempi dei lavori». Il capogruppo dell'Ulivo alla Camera Antonello Soro, ha detto che «L'intesa, visti i tempi stretti, poteva essere raggiunta solo sulla base di un accordo in grado di dare certezza alla sessione di Bilancio nel suo complesso». Spiega il relatore Lello Di Gioia (Rosa nel pugno) che «a parte le dichiarazioni formali dell'opposizione, non ci sono stati atti sostanziali per garantire l'approvazione del provvedimento entro venerdì alla Camera». Dunque, fiducia.
