I decreti con cui il Governo ha utilizzato buona parte dell'extragettito 2007 cominciano a pesare sui conti pubblici. E così il fabbisogno di cassa dello scorso mese di ottobre ha accusato un peggioramento su ottobre 2006. Nei dieci mesi, il deficit di cassa del settore statale risulta ancora largamente inferiore a quello dello stesso periodo dell'anno passato. Il vantaggio, tuttavia, si è ridotto.
Il fabbisogno del mese appena terminato è risultato, secondo l'Economia, di circa 7,7 miliardi di €, da confrontare con i 4,5 miliardi di ottobre 2006. Si tratta, insomma, di oltre 3,2 miliardi di passivo in più. Tra gennaio e ottobre, il fabbisogno accumulato è risultato di 37,6 miliardi circa, 11,3 miliardi in meno dei 48,9 miliardi del medesimo periodo dello scorso anno. Da rilevare però che, a fine settembre, il miglioramento – tra il 2006 e l'anno corrente – aveva sfiorato i 14,5 miliardi.
Sempre ieri, l'Economia ha fornito i dati degli incassi Iva a tutto settembre scorso. Nei nove mesi, sono ammontati a 81 miliardi, in crescita del 5,8 per cento. Il terzo trimestre conferma l'andamento positivo che il gettito di cassa dell'Iva lorda mette a segno ormai da un paio d'anni, si legge nella nota che illustra le cifre. Luglio, agosto e settembre fanno registrare incassi per 29,7 miliardi, in aumento del 6,8 per cento. L'attività di accertamento e controllo ha contribuito per un miliardo nei primi nove mesi, con un aumento superiore al 50 per cento.
Anche per quanto riguarda il saldo di cassa, la nota dell'Economia conferma che, in ottobre, è proseguita la positiva dinamica degli incassi fiscali, andamento che aveva già caratterizzato i primi nove mesi del 2007. Tuttavia, avverte il comunicato, le maggiori entrate sono state in parte compensate da maggiori pagamenti dovuti al recupero della spesa in tutti i settori della Pubblica amministrazione, spesa che era risultata contenuta in settembre. Il fabbisogno di ottobre è stato inoltre appesantito, sempre secondo l'Economia, dai 700 milioni del bonus a favore dei titolari di pensioni minime, pagati in applicazione del decreto legge di giugno scorso, «nonché da erogazioni conseguenti a misure previste dal decreto 159», quello di fine settembre.
Cosa accadrà nei due mesi che mancano a fine anno? Anche se quelli di cui qui ci si occupa sono conti di cassa, diversi da quelli oggetto dei trattati europei, gli obiettivi indicati dal Governo sembrano a portata di mano anche ad avviso degli scettici. Si tratta di quel 2,4% nel rapporto tra indebitamento e Pil indicato al momento della presentazione della manovra in Parlamento, comprensivo del peso dei due decreti che hanno utilizzato il miglioramento contabile in corso d'anno. È evidente che tanto più rapida sarà l'attuazione dei due provvedimenti, tanto maggiormente il disavanzo salirà per raggiungere il 2,4% previsto. Qualora però parte degli interventi disposti dai decreti non risultasse realizzabile entro fine 2007, il disavanzo annuale ne risulterebbe migliorato.
Si entra dunque nel campo delle pure ipotesi. Tanto per esemplificare, c'è la questione del bonus per gli incapienti, previsto dal decreto che accompagna la Finanziaria e che un emendamento, peraltro non correttamente coperto, raddoppia: l'onere sale a 3,8 miliardi. Quanti dei potenziali beneficiari della norma saranno identificati e raggiunti dal bonus? D'altra parte ci sono pagamenti, come quelli già anticipati da Poste e Ferrovie, destinati a correre con la rapidità del fulmine.
Le variabili, insomma, sono molte. Ultima ma non meno rilevante, l'entità dei versamenti tributari di fine anno. Se si dovesse ripetere il successo di giugno-agosto, il disavanzo 2007 potrebbe essere inferiore a quanto previsto ufficialmente.