Per tutti. Nel capitolo degli sconti fiscali per la famiglia scritto con la Finanziaria 2008, il Governo punta a interessare il numero più ampio possibile di contribuenti, mettendo in campo una serie di misure rivolte a platee diverse. Ognuno, insomma, deve trovare nella legge di bilancio il proprio beneficio, anche se questa dispersione può andare a scapito degli effetti reali sui bilanci familiari.
Nel suo primo passaggio parlamentare, la nuova detrazione statale sull'Ici ha perso l'unica limitazione che la caratterizzava all'inizio e che escludeva i proprietari che possono contare su un reddito superiore a 50mila euro. Lo stesso viceministro dell'Economia Vincenzo Visco non ha nascosto le perplessità per uno sconto fiscale che si rivolge «anche ai ricchi» (si veda Il Sole-24 Ore del 9 novembre scorso); ma ad essere tagliati fuori dal beneficio, nella versione licenziata dal Senato, è una ristretta cerchia di privilegiati che abitano in un castello o in un palazzo storico.
E chi non ha la casa di proprietà, magari perché è ancora troppo giovane per aver messo da parte il capitale iniziale indispensabile all'acquisto, gode della spinta fiscale all'affitto (registrato). Qui i limiti di reddito ci sono, ma va ricordato che secondo le statistiche fiscali l'89,6% dei contribuenti italiani si colloca sotto l'asticella dei 30mila euro: è lecito pensare che non siano in pochi, tra quelli che hanno introiti più ricchi, a non vantare un'abitazione di proprietà.
La Finanziaria, insomma, sembra nata con l'intento di dare qualcosa a tutti. Soprattutto sui temi più delicati d'attualità, come i mutui, che i rialzi dei tassi di interesse stanno rendendo più cari, facendo aumentare gli allarmi periodici sulla tenuta dei conti dei debitori. Anche su questo fronte il beneficio pensato dal Governo è poco più che simbolico (la detrazione sugli interessi passivi aumenta al massimo di 73 euro all'anno rispetto a quella già prevista dal 2000).
È, inoltre, lecito dubitare della reale efficacia, anche in termini di lotta all'evasione fiscale immobiliare, dello sconto annuo di 150 o 300 euro che impone al titolare di registrare il contratto d'affitto.
Chiudono il quadro, poi, alcune misure a pioggia, che valgono più che altro come segnale di attenzione verso determinati temi sociali: l'utilizzo del trasporto pubblico locale (che trova uno sconto massimo di 47,5 euro l'anno), gli anziani (che se ultra75enni e titolari di redditi bassi non dovranno pagare il canone Rai, ma la copertura finanziaria assicura il bonus solo a 400 soggetti) e l'esclusione della prima casa dai calcoli sui redditi rilevanti per le detrazioni per carichi familiari (la misura si traduce in un beneficio reale per pochissimi contribuenti).
A conti fatti, quindi, gli interventi più significativi non sono un portato originale della manovra 2008, ma l'eredità di leggi precedenti che nella nuova Finanziaria trovano la proroga. A partire dagli sconti per le ristrutturazioni edilizie, una misura fortunatissima che nel 2007 per la prima volta supererà il traguardo delle 400mila richieste annuali.
Dalle simulazioni effettuate su quattro nuclei familiari, diversi quanto a composizione, reddito e proprietà, emerge infatti che a beneficiare di più della manovra sono le famiglie che hanno appena acquistato la loro prima casa e stanno progettando migliorie. Perché oltre alle detrazioni su Ici, sugli interessi del prestito e sulle spese per la retta dell'asilo nido, possono godere dell'ampiezza del beneficio fiscale per le ristrutturazioni. A prescindere del reddito complessivo, il risparmio può sfiorare quota 3mila euro. Dei quali, però, solo 400 arrivano direttamente dalla manovra del 2008.
Un risultato altrettanto positivo può essere incontrato dai giovani sotto i 30 anni e con un reddito basso. In questo caso la dote, che può raggiungere i 1.400 euro annui, arriva interamente dalla manovra sugli affitti. Poche centinaia di euro, invece, sono destinate al portafoglio di chi ha una casa ma non ha in programma ristrutturazioni (profilo 1) e a chi è in affitto ma non ha l'età per beneficiare delle misure contro i "bamboccioni" (profilo 3).