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Governo battuto da un emendamento di Forza Italia

di Nicoletta Cottone

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15 novembre 2007


Governo e maggioranza battuti in aula al Senato su un emendamento di Forza Italia del senatore Cosimo Izzo. Il Governo è andato sotto alla seconda votazione della mattinata sull'articolo 93 sui precari, che riguarda, in particolare, l'organizzazione degli uffici del ministero dell'Economia. L'emendamento aveva avuto il parere negativo del relatore Legnini (Ulivo) e del Governo. I voti a favore sono stati 156, i contrari 153 e un astenuto. La modifica non è di poco conto, perché blocca il processo di razionalizzazione di 40 sedi periferiche del Tesoro, sul quale è già stato emanato il regolamento attuativo, tanto che il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi ha annunciato che l'Esecutivo interverrà alla Camera per eliminare l'emendamento. Ma non solo: il comma approvato cancella le assunzione dell'Economia di personale di supporto tecnico - amministrativo «di particolare qualificazione professionale» per «potenziare - come spiega la relazione alla Finanziaria per il 2008 - il supporto alle funzioni in materia di politica economica e finanziaria, di politiche fiscali e di amministrazione generale». La norma prevedeva lo stanziamento di 4 milioni di euro per il 2008 e di 9 milioni di euro l'anno dal 2009 per assumere con procedure selettive aperte all'esterno per metà dei posti disponibili, anche figure dirigenziali, per assecondare i processi di riorganizzazione delle strutture centrali e periferiche del ministero dell'Economia. La relazione all'emendamento spiega che la copertura finanziaria della disposizione soppressa viene utilizzata per differire al 1° gennaio 2010 l'attuazione del programma di razionalizzazione, assicurando la permanenza degli uffici esistenti nelle province con oltre 250mila abitanti, «al fine di non penalizzare in modo eccessivo e ingiusto i lavoratori e gli utenti».

Un fragoroso applauso della Cdl ha accompagnato l'esito della votazione. Pacche sulle spalle e lunga stretta di mano fra Izzo e il capogruppo di Forza Italia Renato Schifani. «Li abbiamo gabbati», ha commentato Izzo. Al Sole 24 Ore.com il senatore Izzo ha detto che con l'emendamento si «blocca la soppressione degli uffici finanziari nelle province più piccole fino al 2010, a cominciare, quindi, dalla provincia di Benevento», che è quella di casa del senatore Izzo. La seconda parte dell'emendamento, spiega Izzo, «assicura la permanenza della direzione territoriale dell'Economia e delle finanza e della ragioneria territoriale dello Stato nelle province con popolazione superiore a 250mila abitanti». L'emendamento, firmato dai senatori Izzo, Giuliano, Di Bartolomeo, Barba e Ferrara, sostituisce intergralmente il comma 23 dell'articolo 93 della Finanziaria per il 2008. «Abbiamo lavorato a vuoto per un anno», ha detto il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi . Per Grandi l'emendamento dal punto di vista politico è «insignificante», ma va corretto, perché «blocca un processo di razionalizzazione che va avanti da più di un anno».

Per la maggioranza non hanno partecipato al voto sull'emendamento di Forza Italia, Lamberto Dini (Ld), Giuseppe Scalera (Ld) ed Edoardo Pollastri (Ulivo). Assente anche l'indipendente Luigi Pallaro (Gruppo misto) e il senatore a vita Emilio Colombo, che é entrato nell'emiciclo a votazioni chiuse. L'astenuto é il senatore a vita Giulio Andreotti, che, secondo quanto riferisce il senatore Izzo, «invece in un primo tempo ci aveva assicurato il suo voto». In aula sono attualmente presenti 4 senatori a vita: Rita Levi Montalcini, Oscar Luigi Scalfaro, Emilio Colombo e Giulio Andreotti. L'aula ha poi approvato l'articolo 93 della Finanziaria sui precari. È stato approvato anche l'emendamento di Natale D'Amico sulla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, che garantisce l'assunzione a tempo indeterminato solo a coloro che sono entrati tramite «procedure selettive di natura concorsuale». Viene escluso quindi «il personale di diretta collaborazione degli organi politici» (i portaborse). Per i Co.Co.Co, in sede di concorso, verrà riconosciuto in termini di punteggio «il servizio prestato presso le pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi», nei cinque anni precedenti alla data del 28 settembre 2007.

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