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No del Senato all'Ici sugli immobili «commerciali» della Chiesa

di Nicoletta Cottone

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7 novembre 2007

No del Senato al pagamento dell'Ici sugli immobili di proprietà della Chiesa dove si svolgono attività commerciali. Il dibattito sulla questione ha impegnato per diverso tempo l'Aula del Senato, con l'intervento di quasi tutti i gruppi: alla fine l'emendamento è stato respinto con 240 voti contrari, 12 voti favorevoli e 48 astenuti. La maggioranza tiene, ma si divide e incassa l'appoggio dell'opposizione, dato il particolare tema in discussione. Pieno ed esplicito l'appoggio dei senatori della Sinistra critica ai socialisti, che avevano presentato l'emendamento 2.800, per far pagare l'Ici agli immobili «commerciali» di proprietà della chiesa. Prc, Sd e Verdi-Pdci, salvo qualche distinguo, si sono astenuti. «Una decisione sofferta - dice in aula Rina Gagliardi (Rifondazione comunista) - ma esclusivamente politica», nonostante l'adesione ideologica al contenuto dell'emendamento. Compatto il no della Cdl. Invito al ritiro e parere contrario del relatore, appoggio esplicito del senatore Turigliatto della Sinistra critica.

È stata bocciata sul filo di lana, per un voto, con 158 no e 157 sì, la proposta firmata dai senatori dissidenti dell'Unione Turigliatto e Rossi, della Sinistra critica, per introdurre l'esenzione totale dall'Ici per chi possiede un'unica casa adibita ad abitazione principale. Anche il centrodestra ha votato a favore di questo emendamento.

Intanto i partiti della Casa delle libertà hanno annunciato in Aula al Senato la riduzione degli emendamenti presentati alla Finanziaria, «per non dare alibi al Governo di porre al fiducia». In aula anche i senatori a vita Giulio Andreotti, Oscar Luigi Scalfaro, Emilio Colombo e la senatrice Rita Levi Montalcini. L'Unione, intanto, cerca un'intesa al Senato sulla class action e sulla sanatoria per i precari.

Il relatore di minoranza Giuseppe Vegas (Forza Italia) ha sottolineato che le novità approvate in commissione Bilancio al Senato sulla Finanziaria sono arrivate in Aula senza relazione tecnica, a dimostrazione che la manovra non è coperta. Sul punto arriva subito la replica del senatore Antonio Boccia dell'Ulivo, che ha ricordato come grazie al voto del centrodestra sia passato in Aula del Senato un emendamento di Ferdinando Rossi della Sinistra critica al decreto legge che accompagna la manovra, che raddoppia il bonus per gli incapienti, facendo aumentare di 1,9 miliardi le risorse da trovare.

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