Sulla finanziaria per ora si va avanti senza fiducia. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti al termine di una riunione di maggioranza al Senato sulla finanziaria. «Abbiamo valutato che non esistendo problemi nella maggioranza e dal momento che l'opposizione sta riducendo gli emendamenti, a meno che non vi sia in futuro dell'ostruzionismo, non porremo la questione di fiducia».
Chiti ha sottolineato che nella riunione di maggioranza alla questione di fiducia sono stati dedicati pochi minuti. «Abbiamo comunque ribadito di non avere intenzione di porla in Aula». L'unica ragione per blindare il voto, dice il ministro, sarebbe stato l'elevato numero di emendamenti o altre forme di ostruzionismo e ha ribadito che «nella maggioranza non vi sono problemi, al contrario di quanto detto da alcuni in questi giorni». Il ministro ha assicurato che il confronto sarà ampio e tranquillo. Con un avvertimento. «Ovviamente per il 14 novembre la finanziaria deve essere votata».
Intanto i partiti della Casa delle libertà hanno annunciato in Aula al Senato la riduzione degli emendamenti presentati alla finanziaria, «per non dare alibi al governo di porre al fiducia». Nei primi voti sugli emendamenti la maggioranza è compatta, tutti presenti i senatori della maggioranza. In aula anche i senatori a vita Giulio Andreotti, Oscar Luigi Scalfaro ed
Emilio Colombo. L'Unione, infatti, viaggia stamane su una media di 160 voti, mentre per ora si conta qualche assenza nelle file della Casa delle libertà. L'Unione, intanto, cerca un'intesa al Senato sulla class action e sulla sanatoria per i precari, mentre il senatore dissidente Franco Turigliatto della Sinistra critica, accende il dibattito associandosi alla battaglia dei socialisti per fare pagare l'Ici agli immobili di proprietà della Chiesa che esercitino attività commerciali.