È in arrivo un disegno di legge delega sulla non autosufficienza, che sarà collegato alla Finanziaria per il 2008. Lo ha confermato il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero nel corso di un'audizione in commissione Affari Sociali alla Camera. «Non si tratta ancora di un testo chiuso - precisa il ministro - c'é ancora da discutere». Ma il testo dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri entro metà novembre. Una volta approvato, poi, il Governo avrà nove mesi per emanare i decreti attuativi con i dettagli delle nuove norme. Il provvedimento fisserà i livelli essenziali di assistenza e, di conseguenza, le prestazioni esigibili per le persone non autosufficienti. Saranno introdotte forme di incentivo all'assistenza domiciliare, per evitare che chi è anziano e non in grado di badare a se stesso venga scaricato in case di cura e istituti. Saranno anche attuate forme di controllo sulla qualità dei servizi erogati, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali più rappresentative e delle associazioni di tutela dei cittadini non autosufficienti. Costo dell'operazione, 400 milioni per il 2008, un miliardo di euro per il 2009 e un miliardo e mezzo nel 2010, che si aggiungeranno a quelli stanziati dagli enti locali e a forme di compartecipazione dei malati e delle famiglie in grado di provvedere.
Sono previsti sportelli unici e piani «personalizzati». Sportelli ad hoc garantiranno, infatti, l'accoglienza e l'informazione, agevolando l'accesso ai servizi. I piani di assistenza saranno «personalizzati» con la partecipazione dell'assistito e dei suoi familiari o conviventi e di soggetti del terzo settore coinvolti nell'attuazione del piano. Lo scopo dei piani sarà quello di realizzare «la piena integrazione della persona nell'ambito della vita familiare e sociale». Il provvedimento dovrà definire i criteri per accertare lo stato di non autosufficienza. Criteri che dovranno essere articolati in diversi livelli di gravità, rispondere alle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, ed essere ispirati ai principi generali della classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute. L'accertamento viene effettuato da unità di valutazione multidisciplinari in cui é assicurata la partecipazione, tra gli altri, del medico di medicina generale del malato, di personale sanitario dell'area infermieristica e riabilitativa e delle figure professionali socio-assistenziali dei comuni.
Nei decreti attuativi dovranno essere anche delineati «principi e modalità sulla cui base può essere richiesta agli assistiti la compartecipazione al costo delle prestazioni», ma non è prevista alcuna compartecipazione per i casi più gravi. Verrà prevista, spiega Ferrero, una soglia al di sotto della quale non si potrà chiedere alcuna compartecipazione e un'altra al di sotto della quale non potrà pretendere il totale del costo delle prestazioni. Previste anche differenze tra i ticket per le prestazioni domiciliari e quelli per i ricoveri in istituto. «Una scelta - sottolinea Ferrero - che è in qualche misura un disincentivo a scaricare le persone in istituto».