Semaforo verde del Senato alla riforma dell'Ires e dell'Irap. L'aula ha, infatti, dato il via libera all'articolo 3 della Finanziaria, che introduce una riforma dell'Ires (Imposta sul reddito delle società) e dell'Irap (Imposta sulle attività produttive), con 159 voti favorevoli e 152 contrari. Dal 1° gennaio 2008, dunque, l'aliquota Ires calerà dal 33% al 27,5% e contestualmente verrà ampliata la base imponibile. Si riduce anche l'Irap che scenderà dal 4,25% al 3,9 per cento. Previsto anche uno sconto per i mancati incassi causati dal ritardato pagamento di forniture dalla pubblica amministrazione. L'Irap, poi, diventa un'imposta completamente regionale, sia per la dichiarazione (dal 2008), sia per i versamenti (dal 2009). Dall'aula arriva, poi, con un emendamento dei socialisti di Angius, per le imprese del Sud che investono nell'innovazione, una normativa più favorevole sull'utilizzazione dei crediti di imposta.
Sì al forfettone. Sì anche all'articolo 4 della Finanziaria sulla semplificazione fiscale per i contribuenti minimi e marginali con 163 voti favorevoli e 153 contrari. Un milione di imprenditori con un fatturato annuo sotto i 30 mila euro lordi pagheranno solo un forfait con un'aliquota al 20 per cento.
Riccometro. Arriva il riccometro-antifurbi: viene attribuito all'Agenzia delle entrate il compito, ora dell'Inps, di calcolare l'Isee (indicatore della situazione economica equivalente). L'Indicatore serve per accedere alle prestazioni sociali e si basa sulle dichiarazioni dei cittadini. Diventa, dunque, più difficile dichiarare il falso per accedere ai servizi con condizioni agevolate.
Studi di settore. All'Agenzia delle entrate «l'onere di motivare e fornire elementi di prova per avvalorare i maggiori ricavi o compensi derivanti dall'applicazione degli indicatori di normalità economica», previsti dagli studi di settore. Lo prevede un emendamento bipartisan alla Finanziaria, approvato dal Senato con 299 sì, 5 no e un astenuto. L'emendamento prevede che «in ogni caso i contribuenti che dichiarano ricavi o compensi inferiori a quelli previsti dagli indicatori non sono soggetti ad accertamenti automatici». In realtà la norma conferma le disposizioni già approvate lo scorso luglio. Sull'emendamento è nata una querelle quando la Cdl ha chiesto che le parole «elementi di prova» fossero sostituite da «prove». Alla fine il testo, data la contrarietà di presidenza, governo e relatore rispetto alla modifica, é stato approvato nella formulazione originaria.
Blocco dell'adeguamento dello stipendio dei parlamentari. Congelamento per 5 anni dello stipendio dei parlamentari: sospensione per un quinquennio dell'adeguamento automatico
degli importi.
Detrazione Irpef per chi si abbona ai servizi di trasporto pubblico locale. Sì alla detrazione dall'Irpef (del 19%) delle spese sostenute nel 2008 per abbonamento ai servizi di trasporto pubblico locale per un importo delle spese non superiore a 250 euro. L'articolo 6 approvato istituisce anche un fondo per lo sviluppo del trasporto pubblico locale, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2008 e detta disposizioni sul rinnovo del contratto degli addetti del settore.
No al canone Rai per gli over 75 indigenti Gli ultra settantacinquenni con un reddito
sotto i 516 euro non pagheranno più il canone Rai. È passato un emendamento all'articolo 4 della
Finanziaria, presentato dal senatore Filippo Berselli di An e sottoscritto anche dal senatore Sergio Zavoli del Pd, che prevede l'abolizione del pagamento del canone Rai per gli over 75 con un reddito non superiore ai 516,46 euro mensili.. «L''approvazione del mio emendamento - dice Berselli, che ha anche ringraziato Zavoli per averlo sostenuto - è un segnale per gli anziani indigenti».
Cancellata la gogna fiscale per il commerciante che non emette lo scontrino. Niente più gogna fiscale per i negozi che devono temporaneanmente chiudere l'attività per violazioni dell'obbligo di emissione di scontrino. Restano i sigilli, ma sulla saracinisca non verranno più appesi cartelli con la scritta «chiuso per mancata emissione di scontrino fiscale».
Cinema. In arrivo incentivi fiscali a favore degli investimenti nella filiera del cinema, tramite crediti di imposta, sia per le imprese esterne che per le imprese interne alla filiera. Una modifica introdotta da un emendamento del senatore Willer Bordon che prevede che «non concorrono a formare il reddito imponibile ai fini delle imposte dirette gli utili dichiarati dalle imprese di produzione e nella distribuzione dei film».
La class action sarà in Finanziaria. Intanto dall'aula arriva la notizia che la class action, l'azione colettiva risarcitoria, sarà introdotta in Italia con la Finanziaria. Lo ha confermato il senatore Roberto Manzione (Ulivo). In questi giorni si è lavorato alla riformulazione dell'emendamento già presentato: «La nuova definizione - dice Manzione, che ha presentao un emendamento insieme al senatore Willer Bordon - prevede un allargamento della platea dei soggetti che rappresentano interessi, oltre ai 16 riconosciute dal Consiglio Nazionale dei consumatori e degli utenti, attraverso un provvedimento di concerto tra i ministeri della Giustizia e dello Sviluppo economico». I due ministeri «avranno - aggiunge quindi Manzione - la possibilità di individuare tutti gli altri soggetti che rappresentano interessi diffusi. Dopodichè occorrerà ottenere il parere delle Camere». L'obiettivo è quindi di chiudere tutto «entro sei mesi», conclude Manzione.