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Rinviato fra domani sera e venerdì il voto finale

di Nicoletta Cottone

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14 novembre 2007

Il voto finale sulla Finanziaria è previsto ffra domani sera e venerdì mattina. Domani si riprende dal voto sull'emendamento D'Amico (Ld) sulla stabilizzazione di precari. Sono previste due sedute, la prima alle 9,30, la seconda alle 16. Poi, se se necessario, e lo sarà sicuramente, il Senato sarà convocato anche per venerdì mattina. La decisione di far slittare i lavori e giunta all'unanimità dalla conferenza dei capigruppo, dopo una giornata convulsa nella quale i lavori sono stati più volte interrotti e l'opposizione ha fatto melina. Precedentemente la conferenza dei capigruppo aveva deciso a maggioranza di proseguire a oltranza con le votazioni sulla finanziaria e di chiudere domani. Poi, in seguito alle proteste dell'opposizione si è riunita nuovamente la capigruppo e ha varato la nuova decisione. Intanto il premier Romano Prodi da Alghero ha fatto sapere che avrebbe preferito il voto oggi, ma il rinvio «è solo un fatto procedurale e non di sostanza». Alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, dopo qualche votazione, raffica di interventi della Cdl, dopo il richiamo al senatore Emiddio Novi (Forza Italia) da parte del presidente,. Il senatore Novi, dopo una dichiarazione di voto in dissenso, aveva votato a favore di un emendamento.

Una giornata piena di tensione, dunque, iniziata con una serie di rinvii. La campanella per i senatori questa mattina è suonata in ritardo: all'apertura della seduta è mancato il numero legale. Al presidente del Senato Franco Marini non è rimasto che aggiornare la seduta, che è poi è ripresa a singhiozzo. Prima alle 10, per poi essere interrotta nuovamente un quarto d'ora dopo: la Cdl ha chiesto in aula una sospensione dei lavori per prendere visione del nuovo emendamento elaborato dal relatore Legnini (Ulivo) sul tetto agli stipendi dei manager pubblici e predisporre gli eventuali subemendamenti. Alle 11,30 il presidente Marini ha ripreso la parola per pochi secondi per annunciare un nuovo rinvio alle 11.50, per consentire la stampa di emendamenti e subemendamenti da distribuire ai senatori. Alle 12,20 la seduta viene nuovamente sospesa fino alle 13, per la richiesta di convocazione della conferenza dei capigruppo. Alle 13,10 viene annunciata una sospensione della seduta fino alle 15 su richiesta dei capigruppo. La seduta riprende per interrompersi nuovamente sulla richiesta dell'opposizione di dare più spazio ai lavori in aula.

Intanto i gruppi della sinistra, a Palazzo Madama, si compattano e affidano a un portavoce unico, il senatore Natale Ripamonti, l'esponente dei Verdi e relatore al Senato del decreto collegato alla Finanziaria, che parlerà a nome di Prc, Sinistra democratica, Pdci e Verdi. Il Consiglio dei ministri dovrà approvare una nota di variazione al bilancio, che sarà poi esaminata a palazzo Madama dalla commissione Bilancio, per poi tornare in aula ed essere votata intorno insieme al ddl di bilancio.

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