«Favole strumentali e poco responsabili». Con queste parole il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, risponde alle critiche dell'opposizione sulla mancata copertura di diverse misure del testo della Finanziaria uscito dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama, a cominciare da quella sui ticket sanitari. Durante la replica in Aula al Senato,il ministro dell'Economia difende a spada tratta la monovra 2008 e auspica che «si possa approvare il disegno di legge senza il ricorso alla fiducia ». Ma la blindatura continua ad aleggiare sulla Finanziaria. Il Governo prenderà una decisione questa mattina in un vertice con la maggioranza. Che sta lavorando a nuove modifiche, anzitutto sulla sanatoria dei precari nella Pa, per recuperare almeno alcuni dei "dissidenti".
Fiducia e modifiche
Nella scelta sulla blindatura, l'Unione dovrà tenere conto della decisione presa dall'opposizione di far scendere da 625 a meno di 300 i propri "correttivi" per togliere qualsiasi alibi al Governo. Un pacchetto leggermente più cospicuo dei 200 emendamenti indicati dal ministro Vannino Chiti come vincolo per evitare la fiducia, ma che si traduce in una mossa strategica. Oggi, prima di tirare le somme, Palazzo Chigi dovrà tenere anche conto dell'esito della partita che si sta giocando nell'Unione per ammorbidire i senatori "a rischio" sui singoli voti. Ieri è proseguito il lavoro sotterraneo nella maggioranza per rinsaldare la tenuta. La mediazione, oltre che sulla misura sul tetto agli stipendi dei manager pubblici in ottica Rai, sembra possibile sulla sanatoria dei precari nella Pa, sulla quale i "diniani" hanno formulato alcuni emendamenti per introdurre nuovi criteri selettivi (ma per Fi la sanatoria, seppure per errore, verrebbe allargata). Lamberto Dini, comunque, si riserva di pronunciarsi solo dopo aver verificato gli sviluppi della mediazione. Il Governo deve fare i conti anche con le richieste della sinistra radicale su Tobin tax e rendite finanziarie. Ma nella maggioranza c'è chi pensa che pos-sano essere sufficienti i due ordini del giorno già approvati in commissione Bilancio, con cui il Governo si è impegnato a reintrodurre nella delega già all'esame della Camera l'aliquota unica del 20% per tassare gli strumenti finanziari. L'Unione sta poi valutando la strada da percorrere sulla class action, cara alla "coppia" Bordon e Manzione. Ma il quadro resta complesso. I socialisti annunciano che non rinunceranno ai loro emendamenti. C'è poi da dare una risposta alle altre richieste dei diniani sulle coperture (ticket sanitari e assunzioni nella Pa) e sui simboli dei partiti. In ogni caso questa mattina al Senato cominceranno le votazioni sugli emendamenti alla Finanziaria che, se non ci sarà la fiducia, andranno avanti fino al 14 novembre.
Il decreto
Intanto l'Assemblea di palazzo Madama dà l'ok ( senza modifiche) a tutti gli articoli del disegno di legge di bilancio. E alla Camera parte la maratona in commissione Bilancio sul Dl fiscale: vengono respinte le "pregiudiziali" dell'opposizione. Ma il relatore Lello Di Gioia (Rnp) sottolinea che vanno risolti i problemi di copertura sul raddoppio del bonus incapienti.
Padoa-Schioppa replica
L'accusa dell'opposizione di aver incrementato la spesa non va giù a Padoa-Schioppa. Che nella sua replica afferma: «Non abbiamo moltiplicato pani e pesci ma lavorato per migliorare la destinazione delle risorse disponibili ». Poi il ministro passa al capitolo ticket: «Tutte le iniziative del Ddl hanno copertura finanziaria come previsto dalla Costituzione». Quanto alle presunte frizioni con la Ragioneria generale dello Stato, che non ha bollinato parte della copertura, Padoa-Schioppa evidenzia che non ci sono scontri in atto: «Con la Ragioneria generale c'è un'intensa e proficua interlocuzione quale è possibile tra persone che hanno la stessa cultura e lo stesso senso dello Stato». Il ministro poi sottolinea: «Abbiamo trovato un dissesto nei conti pubblici e stiamo faticosamente operando per correggerlo ». Queste affermazioni scatenano la reazione dell'opposizione che in Aula interrompe per due volte il discorso del ministro. Da Padoa- Schioppa sembra arrivare anche un'indiretta apertura su alcune possibili correzioni al testo: le recenti modifiche alla struttura della Finanziaria – afferma – ne hanno «migliorato la struttura, che ora è più snella nella forma e più ordinata nei contenuti. Certo la struttura non è perfetta – aggiunge – e forse andrà modificata in alcune parti. Ma ora il Governo è in condizione di gestire meglio gli eventi economici».