Scontro sulla Finanziaria tra maggioranza e opposizione. Ad accendere la miccia in commissione Bilancio al Senato è, a tarda notte, l'emendamento sull'abolizione nel 2008 dei ticket sanitari da 10 euro sulla diagnostica, dal costo di oltre 830 milioni. La Cdl fa notare che sul correttivo, firmato dal sottosegretario Sartor, non c'è il "bollino" della Ragioneria generale, che già mercoledì aveva espresso diversi rilievi, e chiede l'intervento del presidente del Senato, Franco Marini. Il Governo replica, con il sottosegretario D'Andrea, che quella seguita è una procedura corretta. A questo punto il presidente della commissione Morando decide di andare avanti e l'opposizione abbandona i lavori, dai quali, fino a quel momento, erano scaturite diverse novità: ripristino del credito d'imposta automatico per i nuovo assunti al Sud; introduzione di un tetto (circa 250mila euro) sugli stipendi dei manager pubblici, ma stop al taglio del 30% alle indennità dei magistrati; ok al piano triennale per la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione.
Una marcia a tappe forzate con l'obiettivo di dare il via libera in nottata, in sede referente, alla Finanziaria. Che approderà in Aula lunedì 5 novembre, giornata in cui si scatenerà subito la battaglia tra maggioranza e opposizione sulle pregiudiziali di costituzionalità. Il Governo ribadisce di non essere intenzionato a ricorrere alla fiducia. Che però è considerata un'ipotesi tutt'altro che remota all'interno della stessa maggioranza. Sarà Romano Prodi, che seguirà in prima persona i lavori, a decidere probabilmente entro la metà della prossima settimana. Molto dipenderà dal numero degli emendamenti che saranno presentati in Aula dall'opposizione, ma anche dall'esito delle varie partite in corso nella maggioranza. Prima fra tutte quella sulla stabilizzazione dei precari nella Pa, che continua a vedere contrari i diniani, pronti comunque a dare l'assenso alla blindatura. «Fate un'indagine statistica su quante volte la Finanziaria è passata senza fiducia negli ultimi dieci anni», afferma Anna Finocchiaro (Ulivo), nel commentare l'ipotesi blindatura.
Manager pubblici
Una delle ultime modifiche approvate dalla commissione Bilancio introduce un tetto agli stipendi dei manager pubblici, che non potranno superare quello del primo presidente di Cassazione (circa 250mila euro). «Lo Stato – spiega il relatore Giovanni Legnini – può, per ragioni particolari, derogare a questa norma per un numero totale di 25 dirigenti». Il tetto, nasce da una proposta dei senatori della "Cosa rossa" (non a caso la sinistra esprime soddisfazione) e dovrebbe riguardare le retribuzioni di tutti i pubblici dipendenti sia delle amministrazioni statali che delle società partecipate e non quotate in Borsa e delle Authority. Passa però anche un emendamento dell'Udeur che sancisce lo stop al previsto taglio del 30% alle indennità dei magistrati.
Le altre novità
In mattinata Legnini annuncia l'individuazione della copertura per l'abolizione dei ticket sulla diagnostica: a garantirla sono la stretta sui costi della politica e le risorse provenienti dal fondo tabellare del Tesoro. Ma già in serata l'opposizione denuncia l'assenza della relazione tecnica arrivando poi ad abbandonare la Commissione. In precedenza era stato dato il via libera alla stabilizzazione dei precari nella Pa con contratto a termine o «co.co.co.». Disco verde pure al correttivo che ripristina il credito di imposta automatico per i nuovi assunti al Sud. Che sarà di 333 euro e salirà a 416 euro in caso di occupazione femminile mentre scenderà per i part-time.
Il «nuovo» testo
Il testo che approda in Aula prevede la destinazione del maggiore gettito fiscale 2008 alla riduzione delle tasse dei lavoratori dipendenti (attraverso l'aumento delle detrazioni Irpef). Dal 2008 scatterà un nuovo sconto Ici per la prima casa: sarà pari all'1,33 per mille della base imponibile, con un tetto pari a 200 euro per tutti. Non ci sarà più la limitazione di reddito ma saranno escluse le abitazioni di lusso. È poi previsto uno sconto Irpef per gli inquilini di case in affitto. Aumenta del 10% la detrazione Irpef per i mutui sulla prima casa e vengono prorogati per il 2008 gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari. Rifinanziati, poi, gli sconti Irpef sulle spese sostenute per gli asili nido. Il Riccometro (Isee) diventa a prova di furbi. Calano l'aliquota Ires e l'Irap (che diventa completamente regionale) sulle imprese. Cospicuo il capitolo sui costi della politica: con la formazione del prossimo Governo si ridurrà a 12 il numero dei ministri e a 60 quello dei componenti, nel complesso, dell'esecutivo. Diminuiscono le comunità montane e c'è una stretta sui compensi degli amministratori comunali.