Più di un'auto circolante ogni abitante. E, nel 2006, un'immatricolazione ogni quattro maggiorenni. I tassi riferiti alla concentrazione del parco vetture in Val d'Aosta sembrerebbero dipingere un quadro tutt'altro che bucolico. Se poi si pensa all'elevata presenza di seconde case di piemontesi o lombardi e all'affluenza degli sciatori, si potrebbe paventare il collasso ambientale. Falso allarme: si tratta di un traffico del tutto virtuale.
È vero che le quattro ruote circolanti nella Valle sono oltre 132mila su 125mila abitanti (dati Aci e Istat) e che nel 2006 sono state immatricolate 28.517 auto (a fronte di circa 105mila maggiorenni), ma si tratta di vetture solo iscritte nei Registri. Che in realtà circolano nel resto d'Italia. Nella Valle hanno infatti stabilito la loro sede (principale o secondaria), molte società di rent-a-car e di leasing, nonché imprese con grandi flotte auto: unità che gestiscono una molteplicità di servizi amministrativi.
Insomma si tratterebbe di una sorta di distretto del noleggio. Ma perché qui? Per il solito vantaggio fiscale: sotto il Bianco l'Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) è molto più bassa che altrove, non applicando la Provincia maggiorazioni. Certo, molte vetture appartengono davvero ai valdostani: non va dimenticato il "contingente" di carburante in esenzione fiscale cui hanno diritto patentati con auto e aziende (salvo quelle di noleggio senza conducente).
