Un pacchetto di modifiche mirate da inserire in Finanziaria per arrivare in aula con un pacchetto di proposte da recepire nel testo del Governo. Viene per l'ennesima volta riscritta la norma sulla class action. In vista del maxiemendamento che il Governo potrebbe presentare in aula già martedì prossimo, diviso in tre tranche (dunque si voterebbero 3 fiducie), il relatore Michele Ventura (Pd), ha messo a punto trenta pagine di emendamenti con le modifiche più importanti da inserire nel testo. Fra le novità sulla class action nell'emendamento omnibus del relatore, non è stato introdotto il principio della non retroattività della misura. La norma, però, come sottolinea al Sole 24 Ore.com il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, nella sala del Mappamondo di Montecitorio, non trova applicazione nei confronti di aziende per le quali siano state attivate le procedure concorsuali davanti al giudice fallimentare.
Nell'emendamento del relatore si amplia il numero delle associazioni abilitate e arriva il filtro del tribunale per l'ammissione delle domande. L'azione collettiva risarcitoria può essere promossa, oltre che dalle associazioni riconosciute nella lista del ministero dello Sviluppo, anche da associazioni e comitati che sono adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi. Rispetto all'articolo 99 approvato dal Senato non compare il decreto per individuare le ulteriori associazioni di consumatori, investitori e altri soggetti abilitate a promuovere la class action. I consumatori che intendono avvalersi della class action devono comunicare per iscritto al proponente la propria adesione. Il tribunale, poi, alla prima udienza, dopo aver sentito le parti, pronuncia l'ammissibilità della domanda. L'istanza è inammissibile quando é manifestatamente infondata, quando sussiste un conflitto di interessi o quando il giudice non ravvisa l'esistenza di un interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela. Il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi ha confermato che il Governo condivide l'emendamento del relatore sulla class action. Il senatore Roberto Manzione (Unione democratica), padre della class action ha fatto sapere che se l'azione risarcitoria collettiva sarà depotenziata non la voterà. E con i numeri della maggioranza al Senato, la minaccia suona come monito.