Mai più finanziarie monstre. Mentre la manovra di fine anno si avvia a ricevere il disco verde sui 3 maximendamenti presentati alla Camera dal Governo, il sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, torna su una questione alla ribalta ogni anno e mai risolta. Anche quest'anno il testo della Finanziaria è pesantissimo, costituito da 3 articoli e 1.199 commi, a poca distanza dal record dello scorso anno di un articolo unico con 1.364 commi. Per Grandi la legge di bilancio dello Stato dovrà occuparsi solo di grandi temi, lasciando a provvedimenti successivi gli interventi minori. Un testo così ampio, sottolinea il sottosegretario Grandi, che rende difficile fare una sintesi, «pone con forza un problema politico non nuovo, ma tuttora irrisolto: l'esigenza di interrompere la serie delle finanziarie-monstre e lavorare affinché in futuro siano ristrette alle scelte di fondo, lasciando ad atti successivi l'attuazione degli interventi minori».
Per il sottosegretario la Finanziaria è una manovra che non toglie, ma dà, anche se resta una sproporzione tra l'esigenza di maggiore equità e giustizia, di scelte più forti per l'ambiente, di maggiori risorse che si potranno ottenere solo se il Paese cresce in competitività. «Per fare crescere la competitività - per Grandi - occorre una forte valorizzazione del lavoro, degli investimenti e anche un sistema di imprese, meno alla ricerca di sconti e più impegnato a scommettere sul futuro e su un patto positivo con il lavoro, a partire dalla crescita dei salari. Scelta ormai inderogabile. Per reggere le sfide di questa fase il Governo e la maggioranza, debbono riprogettare insieme le priorità». Ormai, dice Grandi il testo della finanziaria 2008 é stabilizzato. «Si può solo approvarlo o respingerlo - dice il sottosegretario - e l'auspicio é, ovviamente, che venga approvato con il voto di fiducia alla Camera e, successivamente, al Senato». In aula alla Camera il voto al tris di maxiemendamenti parte dalle 18,45.