Nuovo rinvio per i lavori della finanziaria in aula alla Camera, che stamattina ha concluso
l'esame dell'articolato del bilancio. Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Lino Duilio, ha chiesto al presidente Fausto Bertinotti, di accordare uno slittamento a domani mattina perché «sentito il Governo, ci sono ancora questioni aperte». Domani mattina alle 9,30 la seduta riprenderà con la presentazione dei maxiemendamenti del Governo. Bertinotti ha ribadito che non sarà «considerato ammissibile un unico maxi-emendamento per riscrivere l'intera Finanziaria, essendo un testo lungo e corredato di molte tabelle.». Da palazzo Chigi hanno sapere che la tabella di marcia del Govermo prevede il via libera della Camera entro la settimana e l'atterraggio al Senato la prossima per la terza lettura del provvedimento.
Giornata difficile quella dell'aula della Camera. Le tensioni legate alla presentazione della proposta Bianco per la legge elettorale hanno influito anche sui lavori della Finanziaria, con una giornata piena di stop and go, nell'attesa della presentazione della fiducia. Intanto Eseutivo e maggioranza stanno lavorando a «modifiche limitate» alla finanziaria, rispetto al testo licenziato dalla commissione Bilancio della Camera, come ha detto il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D'Andrea, precisando che il lavoro di queste ore si sta concentrando su «sistemazioni contabili, coordinamento di testi, eliminazione di eventuali contraddizioni giuridiche». In aula dovrebbero atterrare almeno tre maxiemendamenti del Governo. La votazione finale avverrà dopo che sarà completato l'esame della Finanziaria. Pdci, Verdi, Udeur e Socialisti minacciano di non partecipare al voto. Intanto il relatore alla Finanziaria, Michele Ventura (Pd) ha presentato 21 emendamenti al testo in aula per conto della commissione Bilancio e il Governo ha annunciato che nella manovra saranno inserite norme sull'autotrasporto.
La riunione della maggioranza convocata per discutere della finanziaria si è trasformata in un teatro dove rivendicare spazio di discussione sulla legge elettorale. I piccoli partiti dell'Unione non hanno gradito la tabella di marcia fissata da Enzo Bianco per la discussione della bozza di riforma elettorale che prevede la presentazione degli emendamenti entro il 7 gennaio. Il capogruppo del Pd Antonello Soro illustrerà la questione a Veltroni. Parte della maggioranza ha abbandonato i lavori sulla manovra in attesa del chiarimento. Alla fine, dopo un colloquio con il premier e con il segretario del Pd Walter Veltroni, il capogruppo del Pd alla Camera Antonello Soro, ha annunciato che «il vertice di maggioranza sulla legge elettorale si farà il 10 gennaio». Al vertice, si dovrà verificare il grado di intesa della maggioranza sulla legge elettorale.
Il Governo, invece, é a caccia di fondi per aumentare gli stanziamenti del 5 per mille dell'Irpef per il 2009, attualmente coperti solo con 100 milioni. L'intento sembra quello di voler attingere dalle risorse per la Visco Sud, ossia il credito di imposta sugli investimenti delle imprese nel Mezzogiorno, per portare le risorse a quota 200/250 milioni di euro. Somma comunque insufficiente, se si considera che sono necessari ogni anno circa 400 milioni di euro. I capigruppo della Sinistra Arcobaleno del Senato (Manuela Palermi, Natale Ripamonti, Cesare Salvi e Giovanni Russo Spena) hanno inviato una lettera ai colleghi della Camera (Angelo Bonelli, Titti Di Salvo, Gennaro Migliore e Cosimo Sgobio) per chiedere che nella stesura del maxiemendamento sia ripristinato il testo licenziato dal Senato sugli stipendi dei manager pubblici.