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Contro le «multe pazze» prescrizione in 2 anni

di Nicoletta Cottone

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4 dicembre 2007


Raffica di votazioni in commissione Bilancio alla Camera sulla Finanziaria per il 2008. La tabella di marcia del relatore della manovra Michele Ventura e del relatore del ddl di bilancio Andrea Ricci prevede votazioni fino a venerdì in commissione per garantire l'approdo in aula del provvedimento per la prossima settimana. Se è saltata per dissapori nella maggioranza la proroga del bonus per la rottamazione di auto e moto, nel provvedimento andranno al voto una serie di emendamenti proposti dal relatore di notevole interesse per i cittadini.

Per gli automobilisti, spesso vittime delle multe pazze, i tempi di prescrizione delle contravvenzioni scendono da cinque a due anni. Dal primo gennaio 2008 gli agenti della riscossione non potranno più riscuotere le contravvenzioni per violazione del codice della strada se la cartella di pagamento non era stata notificata entro due anni dalla consegna del ruolo.

Previsti aiuti per le famiglie con più di 4 figli a carico con un bonus di 1.200 euro, sotto forma di detrazione, che potrà essere utilizzato anche dai genitori separati. In caso di incapienza la somma sarà assegnata direttamente. Un fondo con una dotazione nel 2008 di 20 milioni di euro sarà indirizzato alla realizzazione di nuovi asili nido. Tre milioni saranno, invece, destinati a servizi socio-educativi per i piccoli di meno di tre anni presso enti e reparti del ministero della Difesa.

Nella mattinata è giunto il sì all'istituzione di un fondo per ridurre le tasse dei lavoratori dipendenti, utilizzando una parte del cosiddetto «tesoretto». Fra gli emendamenti prevista anche la detassazione del Tfr dal 23 al 18 per cento. Allo studio anche una modifica al tetto degli stipendi dei manager pubblici e un nuovo tentativo di introdurre «Mister prezzi». Per scoraggiare l'utilizzo di assegni liberi, quelli senza la clausola «non trasferibile», il Governo propone un bollo da 1,5 euro. È, invece, out l'inserimento nella manovra del disegno di legge Lanzillotta che riforma i servizi pubblici locali, che è stato calendarizzato in aula al Senato per la prossima settimana . Forti riserve sull'inserimento in Finanziaria erano state espresse dai Comuni, che minacciavano l'abbandono di tutti i tavoli di concertazione con il Governo, a partire dalla Conferenza unificata.

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