Una manovra «lunare», staccata dal mondo della gente. Attuata da un Governo che segue una politica anti-keynesiana e per cui, come dimostrano le scelte sui mutui, «evidentemente tra le famiglie e le banche sono meglio le banche». Lo ha detto il vicepresidente della Camera e di Forza Italia Giulio Tremonti nel corso della dichiarazione di voto sulla fiducia al primo maxiemendamento. Una requisitoria contro le scelte dell'Esecutivo e della maggioranza che hanno portato la Finanziaria a quota 16,3 miliardi di euro. L'ex ministro dell'Economia del Governo Berlusconi punta il dito contro «le rate sui mutui: un colossale regalo fiscale alle banche». E aggiunge: «ha vinto ancora il partito del tassa e spendi, che non é il nostro partito, ma il vostro e del senatore Lamberto Dini». Tremonti ha riportato anche le osservazioni del Cer: gli interventi decisi aumentano la spesa rispetto al tendenziale, con le uscite che fra il 2008 e il 2010 aumentano di 11 miliardi e le entrate che si abbassano di 10 miliardi, quindi «si dà all'indebitamento e al debito una spinta espansiva».
Critiche anche alla politica fiscale, i cui effetti sulle entrate sarebbero legati solo alle misure prese dal Governo di centrodestra, all'uso dei tesoretti, che solo la propaganda a suo giudizio legava alla lotta all'evasione fiscale mentre, ha sostenuto, nascevano solo dall'espansione dell'economia, tant'è che ora che l'economia ha iniziato ad andare male i tesoretti non ci sono più. E poi il Sud che, ha detto, è stato sbianchettato. «Lo avete sbianchettato - ha detto Tremonti - ma vedrete che sarà il Sud a sbianchettare voi».