Rispunta l'ipotesi rottamazione delle auto inquinanti per il 2008. Il ricambio del vecchio parco auto del Belpaese, prima ipotizzato come emendamento alla Finanziaria, non era entrato nei tre maxiemedamenti alla Finanziaria. Ora l'ultima possibilità è quella di salire a bordo del milleproroghe, il decreto di fine anno che il Governo dovrebbe varare nel Consiglio dei ministri del 28 dicembre. Nel pacchetto, per superare le resistenze dei Verdi, oltre all'estensione della misura sulla rottamazione con riacquisto, si dovrebbe puntare anche a prorogare l'agevolazione per chi scende dall'auto per demolirla senza riacquistare un mezzo nuovo, offrendo come contributo un abbonamento ai mezzi pubblici. Previsto anche il potenziamento del trasporto pubblico locale. Nel pacchetto entrerebbero anche incentivi per l'acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico.
Per Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, che svolge la funzione di mediatore fra Verdi e Governo, il progetto è fattibile. «Bersani - dice Realacci - mi sembra su questa lunghezza d'onda. Bisognerà capire se il Governo confezionerà il pacchetto». Per Paolo Cento, sottosegretario all'Economia ed esponente dei Verdi, «la rottamazione è utile se riduce la dimensione del parco auto circolante migliorandone la qualità». Nelle misure dell'emendamento che doveva fare il suo ingresso in Finanziaria il beneficio, finora circoscritto alle vetture Euro 0 ed Euro 1, veniva esteso anche alle auto Euro 2 immatricolate fino al 1998. Intervento che secondo il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi «ha effetti anche sullo sviluppo, per una cifra pari allo 0,2% del Pil». Senza trascurare il fatto che il rinnovo del parco auto italiano, con l'ingresso nelle strade di vetture dotate di sistemi di sicurezza più efficienti, potrebbe avere anche riflessi sulla sicurezza stradale.
«Non prorogare la misura degli incentivi statali per la rottamazione dei veicoli inquinanti anche nel 2008, significa infliggere un danno grave sia all'ambiente che ai consumatori», ha sottolineato in una nota Eugenio Razelli, presidente di Anfia, l'Associazione nazionale filiera industria automobilistica. Razelli, ha anche evidenziato i vantaggi economici nel 2007 in termini di sostegno alla crescita del Pil nazionale di circa lo 0,2% in più. Gli incentivi nel 2007 hanno consentito la demolizione di circa 500mila vetture Euro 0 ed Euro 1, sostituite con vetture nuove Euro 4 di piccola cilindrata con emissioni di CO2 fino a 140 g/Km. Ne sono conseguiti benefici ambientali pari a una riduzione, rispetto alle vetture sostituite, del 30% di CO2, circa 200 mila tonnellate/anno di minori emissioni, e del 40% di particolato, valore quest'ultimo che sale a quasi il 90% in un confronto diesel-diesel. Secondo Razelli, gli incentivi non hanno rappresentato un peso sull'erario, anzi il gettito generato è stato pari a 45 milioni di euro. «Nel caso di riconferma degli incentivi - conclude - è prevedibile una analoga performance sia di contribuzione al Pil nazionale, che di sostituzioni del parco circolante obsoleto e dunque di miglioramento della qualità dell'aria».
