Ddl welfare alla vigilia della fiducia. Lo ha annunciato il sottosegretario al Lavoro, Antonio Montagnino, al termine della seduta pomeridiana della commissione Lavoro di palazzo Madama, dove è iniziata l'illustrazione dei primi due dei 363 emendamenti al disegno di legge che recepisce il protocollo del 23 luglio su previdenza, equità e competitività. «L'ipotesi dellafiducia - ha detto Montagnino - si rafforza sempre più, e in questo contesto è la via più praticabile». Parere condiviso anche dai capigruppo della maggioranza secondo i quali la fiducia è ormai una scelta «inevitabile». Il provvedimento, infatti, che dovrebbe sbarcare in aula già giovedì, si trova a dover affrontate lo scoglio dei 200 emendamenti presentati in seno alla stessa maggioranza dalla sinistra radicale. Intanto la commissione Lavoro continua a operare, anche se ormai è probabile che l'esame del provvedimento non sarà concluso e arriverà in aula senza il mandato al relatore.
Questo, secondo il presidente della commissione Lavoro Tiziano Treu, «dipenderà dall'uso del tempo che decideranno di fare i colleghi». C'è anche un problema procedurale di cui tener conto. Pur con la richiesta di fiducia, il ddl Welfare, già approvato dalla Camera, non potrà ricevere il via libera definitivo del Senato prima dell'approvazione della Finanziaria, di cui il disegno di legge è un collegato. Problema anche di sostanza, visto che in Finanziaria c'è la copertura economica del ddl welfare. La manovra dovrebbe approdare a palazzo Madama lunedì 17 dicembre, dopo il via libera di Montecitorio, e «l'ipotesi più credibile» - ha detto il sottosegretario Montagnino - è che il voto finale sul Welfare arrivi subito dopo l'ok alla manovra».