Il disegno di legge sul Protocollo Welfare del 23 luglio è approdato oggi in aula e se in tema di fiducia la Camera piange, con tre maxiemendamenti alla Finanziaria, il Senato certo non ride. Non ancora ufficializzata, la fiducia sul disegno di legge sul welfare però è stata già preannunciata dal Governo ed è attesa per la prossima settimana. A Palazzo Madama il disegno di legge sul welfare è all'esame dell'assemblea senza relatore perchè, come ha riferito in aula il presidente della commissione Lavoro, Tiziano Treu (Pd), sono stati proposti in commissione 360 emendamenti, «presentati per la maggior parte dalla maggioranza, che hanno reso impossibile il completo esame delle proposte e la relativa votazione». Nel dare atto all'opposizione di aver avuto un «atteggiamento, nel complesso, costruttivo», Treu ha sottolineato però che «le forze della maggioranza hanno discusso ampiamente e la sinistra della coalizione ha richiesto modifiche importanti su molti punti, tenendo conto anche del dibattito intervenuto alla Camera, riguardanti l'intero equilibrio del provvedimento, il cui accoglimento avrebbe avuto ripercussioni all'interno della maggioranza e nei rapporti con il Governo e con le parti sociali». Di questa situazione, e quindi dell'impossibilità di superare le divergenze rilevate, ha aggiunto l'ex ministro del Lavoro, si è preso atto nella fase finale del dibattito in Commissione. Dei 258 emendamenti della maggioranza, infatti, ben 228 sono stati presentati dal nuovo soggetto politico La sinistra l'Arcobaleno, che riunisce Prc, Pdci, Verdi e Sd.
Intanto al Senato, dove la maggioranza è sempre in affanno con soli due voti di scarto sull'opposizione, è già iniziata la conta dei senatori della coalizione di Governo, dai quali si è sfilato subito il senatore di Sinistra Critica, Franco Turigliatto. «Nella maggioranza - ha detto - in molti criticano il protocollo sul welfare da destra e da sinistra, ma poi lo votano rinviando le verifiche a gennaio. E intanto passano, e peggiorano, le leggi più infami del governo Berlusconi che colpiscono i lavoratori». Per Turigliatto, invece, avversare il provvedimento significa votare no. «Su welfare e Finanziaria - ha sottolineato - sarà posta la fiducia e confermo il mio voto contrario di opposizione da sinistra, l'unica legata a contenuti di merito». Saranno quindi, ancora una volta, i senatori a vita a fare da ago della bilancia e a decidere le sorti del Governo e del Protocollo sul Welfare.