Apertura totale alle istanze di rateazione dei debiti, che la legge di conversione del Dl milleproroghe affida ora all'agente nazionale della riscossione. Sospensione provvisoria delle azioni esecutive per tutti i contribuenti in difficoltà economica. E indicazione espressa del responsabile del procedimento nella cartella esattoriale, anche se le nuove norme rimandano al prossimo 1° giugno quest'obbligo. Sono questi gli ingredienti dell'azione a tutto campo avviata da Equitalia per affrontare i temi caldi delle polemiche sulla riscossione sorte nelle ultime settimane. Come spiega al Sole-24 Ore Attilio Befera, l'Ad dell'agente nazionale della riscossione.
In molti affermano che nell'azione di Equitalia ganasce fiscali e ipoteche si affacciano troppo spesso. Ma non ci sono strade più garantiste per i cittadini?
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci e, soprattutto, dalle illazioni. Non esiste alcuna direttiva di Equitalia che inviti il concessionario della riscossione ad applicare le procedure esecutive al 61° giorno, cioè all'indomani dei termini di impugnazione del ruolo. Al contario, già dal luglio scorso, gli agenti sono stati invitati a inviare al contribuente un nuovo avviso bonario.
Ma i garanti dei contribuenti non la vedono così.
Parlano i numeri. Da luglio sono diminuite le procedure e aumentati gli incassi. Inoltre la direttiva di luglio introduce un maggiore criterio di proporzionalità che prima non esisteva. Su questo stiamo ancora lavorando proprio con i garanti e con le associazioni proprio per tutelare maggiormente il diritto di difesa del contribuente.
In questo senso la rateizzazione a sei anni concessa direttamente da Equitalia potrà aiutare a rasserenare il clima?
Certamente sì. Ne sono così convinto che ho appena firmato una nota urgente affinché i concessionari accolgano in via automatica le istanze di rateazione presentate in questi giorni dai contribuenti in difficoltà economica. Così si garantisce anche una sospensione provvisoria delle procedure esecutive. Le misure introdotte dal milleproroghe, infatti, semplificano la vita al cittadino e allo stesso tempo garantiscono il gettito per le casse dell'Erario. Ora è direttamente Equitalia a gestire la rateazione e non più tutti gli enti interessati a recuperare le somme dovute dal contribuente. E la cancellazione della fideiussione offre più possibilità a imprese e cittadini per saldare il proprio debito. La nuova procedura garantisce anche lo Stato, perché ora, in caso di mancato pagamento, la procedura esecutiva è immediata, mentre prima doveva ripartire dall'ente impositore.
E un nuovo aiuto a Equitalia è arrivato dal milleproroghe, che rinvia a giugno l'obbligo di indicare sulle cartelle il nome del responsabile del procedimento.
Premettiamo che per noi il procedimento rimane valido nella sostanza, perché l'assenza del nome del responsabile non può che essere considerata una mera irregolarità. Nonostante questo, con una nuova direttiva darò a breve indicazioni affinché i concessionari mettano fin da subito questa indicazione nelle cartelle, senza attendere il mese di giugno. E poi, diciamolo, questa polemica nasce dal vizio tutto italiano: per non pagare le imposte non si discute dei tributi dovuti e dunque sulla sostanza, ma solo sulla forma della cartella.
Ma i giudici si stanno pronunciando in modo altalenante.
Nel nostro ordinamento legislativo la nullità di un atto deve essere sempre dichiarata. Comunque stiamo acquisendo una serie di pareri legali per motivare le nostre ragioni.
Novità dell'ultima ora per i lavoratori della riscossione. Arriva l'area contrattuale della Riscossione tributi. Che cambiamenti in arrivo?
Si accentua soltanto il distacco dall'area bancaria, ma senza alcun trauma per i 1.100 lavoratori di Riscossione Sicilia e gli 8.300 di Equitalia. Rimaniamo nel privato senza alcun passaggio al pubblico. Stiamo cercando di creare un contratto che rispetti l'attività tipica della riscossione, mantenendo le consuetudini del passato.