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Il 5 per mille premia lo sport

di Marta Saccaro

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9 aprile 2008

Analizzando i dati dei soggetti iscritti all'elenco dei possibili destinatari del contributo del 5 per mille dell'Irpef 2008 la novità che balza agli occhi con maggiore evidenza è sicuramente la massiccia presenza delle associazioni sportive dilettantistiche. A questi soggetti - circa 45.800, più della metà del totale e in numero maggiore dei circa 34mila enti del volontariato - è infatti dedicato un apposito elenco che è stato curato direttamente dal Coni e trasmesso all'agenzia delle Entrate.

In proposito, il Coni ha fatto sapere che l'elenco è stato predisposto sulla base delle associazioni risultate iscritte al Registro alla data del 24 marzo 2008, aventi un'affiliazione valida a partire dal 1° gennaio 2007 e che hanno espresso un valido codice fiscale.

L'inserimento delle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal Coni tra i potenziali destinatari del 5 per mille 2008 è stato previsto dall'articolo 45 del decreto legge 248/2007, che ha integrato la disposizione originaria contenuta nell'articolo 3, comma 5 della legge 244/2007. I sodalizi sportivi dilettantistici costituiscono, quindi, una della quattro categorie di soggetti a cui si può destinare quest'anno una quota dell'Irpef e, al pari degli enti di ricerca scientifica e degli enti della ricerca sanitaria, non sono tenuti a ulteriori adempimenti (invece gli enti del volontariato devono confermare entro il 30 giugno 2008 alle direzioni regionali dell'agenzia delle Entrate la persistenza dei requisiti di legge).

Le associazioni sportive dilettantistiche risulteranno sicuramente avvantaggiate dalla collocazione in una categoria riservata. Nei calcoli di ripartizione del contributo del 5 per mille, infatti, questa circostanza si traduce in un vantaggio. Nonostante infatti non sia ancora disponibile il Dpcm di attuazione della normativa relativa al 5 per mille 2008 (anche se sul sito internet dell'agenzia delle Entrate è annunciato come approvato in data 19 marzo 2008) si può ipotizzare che il sistema di riparto del contributo sia lo stesso previsto per gli anni passati. A ogni ente verranno pertanto attribuite sia le somme derivanti dalle scelte espresse, effettuate dai contribuenti che nel modulo della dichiarazione dei redditi indicano il codice fiscale del destinatario, sia quelle derivanti dalla ripartizione delle scelte non espresse, per le quali chi ha presentato la dichiarazione si limita a indicare un settore di destinazione del contributo senza specificare alcun codice fiscale. Per ogni settore, la ripartizione sui singoli beneficiari delle scelte non espresse dovrebbe avvenire in proporzione alle scelte espresse per ciascun destinatario.

I conteggi del contributo spettante a ciascun ente verranno quindi effettuati separatamente per categoria. In questo modo, quindi, le associazioni sportive dilettantistiche si dovranno dividere esclusivamente la somma delle contribuzioni derivanti dalle scelte non espresse destinate allo sport, senza peraltro doversi "scontrare" con i giganti del volontariato per la ripartizione del contributo complessivo.

È quindi presumibile ritenere che alle associazioni sportive dilettantistiche verrà attribuita una bella "fetta" di contributo per il quale non bisogna dimenticare, però, che la Finanziaria 2008 ha posto un limite di spesa complessivo di 380 milioni.

Nel Dpcm attuativo dovrà inoltre essere chiarita la posizione di quei sodalizi sportivi dilettantistici che hanno provveduto all'iscrizione anche come «enti del volontariato», essendo in possesso anche di un altro dei requisiti previsti dalla legge (ad esempio, perché sono circoli affiliati a una associazione di promozione sociale nazionale). Per questi soggetti dovrebbe essere precisato – come è avvenuto in passato – che è consentita la permanenza contemporanea nei due elenchi. A questo proposito, il Dpcm del 16 marzo 2007, di attuazione della normativa prevista per lo scorso anno, aveva chiarito che «i nominativi presenti in più elenchi partecipano al riparto della quota del cinque per mille in ragione delle scelte dirette operate nei rispettivi elenchi».

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