Le modalità di rimborso ai Comuni per il tagliodell'Ici valgono solo per il 2008, e non più per l'intero triennio 2008-2010, come previsto nella prima bozza del decreto fiscale. Anche la cifra è leggermente ridimensionata: scende da 2.600 milioni a 1.700 cui vanno aggiunti però, nella nuova formulazione, 823 milioni del primo taglio Ici operato dal Governo Prodi. In tutto 2.523 milioni.
Nel testo definitivo approdato ieri in Gazzetta Ufficiale la norma di copertura prevista nell'articolo 1 comma 4 si connette logicamente con il successivo comma 7. Viene ribadito per Regioni ed enti locali il congelamento delle addizionali e degli aumenti di tributi e aliquote. Il tutto, in attesa del nuovo Patto di stabilità interno, parte integrante del federalismo fiscale che dovrebbe vedere la luce, sotto forma di ddl delega, prima della pausa estiva. In poche parole, meccanismo di rimborso e nuova disciplina fiscale dei tributi propri sono di fatto rinviati al 2009, quando il federalismo fiscale dovrebbe fare il suo ingresso in modo compiuto nel nostro ordinamento. Se così non sarà, evidentemente si disporrà una proroga della compensazione per il taglio dell'Ici. Stando al dispositivo dello stesso comma 7 restano peraltro esclusi dal blocco gli aumenti da attribuire agli automatismi tributari delle Regioni in deficit nonché quelli previsti dagli schemi di bilancio di previsione già presentati dalle varie Giunte e consegnate al Consiglio per l'approvazione.
Il totale degli oneri, stando al prospetto che accompagna il decreto, ammonta a 2,49 miliardi in termini di indebitamento netto: 1,7 per l'Ici, 649 milioni per la detassazione degli straordinari, 100 milioni per il fondo di reintegro dei programmi di spesa. Vi vanno poi aggiunti i 300 milioni del prestito ponte all'Alitalia (articolo 4). A partire dalla prossima settimana il provvedimento sarà all'esame della commissione Finanze della Camera, ed è già partito il fuoco di sbarramento dell'opposizione.
«Il decreto Tremonti evidenzia una quantità di elementi contraddittori e di incertezza sull'attività degli enti locali»,osserva Paolo Fontanelli, responsabile degli enti locali del Pd. Nel mirino è «la natura transitoria » del provvedimento «che si pone in contrasto con l'obiettivo del federalismo fiscale». Per il ministro ombra agli Affari Regionali, Mariangela Bastico, «tanto il taglio dell'Ici quanto il blocco delle tasse locali costituiscono una forte riduzione dell'autonomia finanziaria dei Comuni». E il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ipotizza il ricorso alla Consulta. «Siamo d'accordo sull'abolizione dell'Ici, ma la fretta del Governo rischia di creare seri danni collaterali », afferma il responsabile Udc per l'economia, Gianluca Galletti. Replica Osvaldo Napoli, responsabile Enti locali di Forza Italia: «Il Governo si muove sul filo di una chiara logica federalista. Il ministro Tremonti ha tracciato il solco e ora gli Enti locali devono seminare ». Per il resto, è confermata nel decreto l'esclusione dal taglio dell'Ici per villee castelli. Dal1� luglio al 31 dicembre parte il periodo sperimentale in cui verranno sottoposti a tassazione ridotta del 10%, entro il limite dei 3mila euro, straordinari e prestazioni connesse a incrementi di produttività nel settore privato, con tetto di reddito entro i 30mila euro. Nell'articolo 3 vengono tracciate le modalità della convenzione tra ministero dell'Economia e Abi per la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile.