ILSOLE24ORE.COM > Notizie Norme e Tributi ARCHIVIO

L'abc della bozza del ddl federalismo

di Claudio Tucci

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
12 settembre 2008

Ecco, in ordine alfabetico, il contenuto dei 22 articoli che compongono il disegno di legge sul federalismo fiscale, che ha ricevuto il primo sì in via preliminare l'11 settembre, dal Consiglio dei Ministri.

Commissione paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale (articolo 3). Istituita presso il ministero dell'Economia, con il compito di affiancare il Governo nella redazione dei decreti attuativi della riforma.

Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (articolo 4). Nascerà all'interno della Conferenza Unificata, con rappresentanti locali e statali, e avrà il compito di monitorare i flussi perequativi e di definire gli obiettivi di finanza pubblica per comparto, con un occhio attento al rispetto del patto di stabilità interno.

Copertura finanziaria (articolo 21). La riforma federalista non dovrà comportare oneri aggiuntivi per lo Stato e, inoltre, dovrà essere compatibile con il patto europeo di stabilità e crescita. Stabilito, poi, che al trasferimento di funzioni corrisponda anche un trasferimento di personale e che le maggiori risorse finanziarie rese disponibili dalla riduzione delle spese, conducano a una generalizzata riduzione della pressione fiscale.

Costi standard (articoli 6 e 9). Andranno a coprire le spese delle amministrazioni locali per sanità, assistenza e istruzione e saranno erogati in condizioni di efficienza e di appropriatezza su tutto il territorio nazionale. Saranno finanziati dalla compartecipazione a Irpef e Iva, oltre a quote del fondo perequativo e all'Irap, fino alla sua definitiva sostituzione con altri tributi. Sarà una sola la Regione cosiddetta benchmark, cioè dotata di capacità fiscale tale da finanziare le uscite fondamentali.

Fisco di vantaggio (articolo 14). Previsti, in armonia con le norme comunitarie, interventi speciali a favore degli enti locali per il loro sviluppo economico e sociale e per sopperire al deficit infrastrutturale o di una loro non ottimale collocazione geografica per, così, colmare il gap ancora esistente tra Nord e Sud del Paese. Verranno finanziati da contributi statali speciali, dai fondi europei o da forme di co-finanziamento nazionale.

Fondo perequativo statale (articolo 7). Servirà per sostenere le Regioni con minor capacità fiscale per abitanti, garantendo l'integrale copertura delle spese corrispondenti ai fabbisogni standard per i livelli essenziali delle prestazioni. Sarà alimentato, in particolare, dal gettito prodotto nelle singole Regioni e dalla compartecipazione all'Iva e le quote del fondo sono assegnate senza vincolo di destinazione.

Fondi perequativi locali (articolo 11). Saranno due, uno a favore dei Comuni, e l'altro delle Province, e verranno inseriti nel bilancio regionale, sebbene finanziati dallo Stato. Andranno a tamponare le esigenze degli enti locali già svolte alla data di entrata in vigore della presente legge. Da stabilire, poi, le modalità per la ripartizione delle somme. Alla Regione, comunque, il compito di trasferire agli enti locali, entro 20 giorni dall'accredito, i fondi stanziati in bilancio. Nel caso di inerzia, provvederà direttamente lo Stato.

Gestione tributi e lotta all'evasione (articolo 19). Formeranno oggetto di appositi accordi di collaborazione (e di una convenzione) tra enti locali e agenzia delle Entrate.

Oggetto e finalità (articoli 1, 2 e 22). Le nuove norme daranno attuazione al cosiddetto federalismo fiscale, previsto dall'articolo 119 della nostra Costituzione, assicurando a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni piena autonomia di spesa e di entrata, nel rispetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale. Il Governo avrà tempo 12 mesi, dall'entrata in vigore della legge, per realizzare la riforma, con l'emanazione dei relativi decreti legislativi, a cui è demandato, inoltre, il compito di individuare le disposizioni incompatibili con il nuovo assetto fiscale federalista. Tra le direttive da seguire, previsto il graduale superamento del criterio della spesa storica (ovvero dei trasferimenti statali effettuati sulla base di quanto si è speso negli anni precedenti) e spazio ai nuovi costi "standard" per i servizi essenziali, che premiano le amministrazioni più efficienti, oltre a un fondo perequativo di sostegno per quegli enti che dispongono di ridotta capacità fiscale per il numero minore di abitanti residenti. Dovrà, poi, essere esclusa ogni doppia imposizione sulla medesima base imponibile, salvo le addizionali eventualmente previste da leggi statali e si dovrà procedere verso un'estrema semplificazione del sistema tributario. Agli enti locali sarà, inoltre, richiesta una tendenziale corrispondenza tra autonomia impositiva e autonomia di gestione delle proprie risorse umane e strumentali. Previste, infine, sanzioni per le amministrazioni "sprecone" o per quelle che non assicurano ai propri cittadini i livelli essenziali di prestazioni (sanità, istruzione, assistenza).

  CONTINUA ...»

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
22 maggio 2010
21 maggio 2010
21 maggio 2010
20 maggio 2010
20 aprile 2010
 
Gli esperti del ministero rispondono a tutti i dubbi sugli incentivi
La liquidazione: rimborsi e debiti
I redditi da dichiarare
La salute e gli altri sconti
La famiglia e la casa
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-