Bocciati senza appello. Sono 498 gli emendamenti rispediti al mittente dopo l'esame di ammissibilità da parte della commissione Bilancio della Camera: ben 382 inammissibili per estraneità di materia, 113 per carenza di compensazione, 3 per copertura non idonea. Nelle bocciature c'è di tutto di più, compresa la richiesta di semaforo verde, targata Antonio Milo (Gruppo misto), alla Lotteria nazionale di Napoli.
Bocciature anche a suon di musica: su questo fronte hanno incassato il no gli emendamenti targati Fiorella Ceccacci Rubino (Pdl) che volevano concedere un credito d'imposta per la promozione di registrazioni musicali di artisti emergenti e per la produzione di spettacoli di danza, musica e teatro diretti da registi italiani e quello proposto da Gianluca Pini (Lega Nord) per istituire un Fondo nazionale per competizioni canore dei giovani. Niet anche per Massimo Vannucci (Pd), che auspicava la detraibilità delle spese per i corsi dei ragazzi da 5 a 18 anni ad associazioni bandistiche amatoriali. Respinta anche la proposta targata Gabriella Carlucci (Pdl) per mandare in pensione di vecchiaia ballerini e tersicorei dipendenti degli enti o delle fondazioni liriche rispettivamente al compimento del 45mo e del 42mo anno di età.
E se c'è nelle file del suo partito c'è chi tenta di sfoltire le file dei dipendenti pubblici, non manca chi, come Sabrina De Camillis (Pdl), chiede la possibilità di farli restare in servizio fino al compimento del settantesimo anno di età. Luisa Capitanio Santolini (Udc) vede bocciata la proposta di un contributo monetario per i genitori che, dopo la nascita di un figlio, scelgano di diminuire l'attività lavorativa. Niente bonus ai nuclei familiari per l'acquisto di latte artificiale per neonati allergici chiesto da Marco Marsilio (Pdl), che auspicava anche l'istituzione di una commissione per l'accertamento dei prezzi al dettaglio del latte in polvere per i bebè. No anche a un'altra proposta dell'onorevole De Camillis per l'estensione fino al compimento di 13 anni dei figli dell'applicazione del congedo parentale.
Sul fronte della casa, raffica di bocciature: dall'emendamento di Benedetto Della Vedova (Pdl) che, insieme a Giuliano Cazzola (Pdl) chiedeva di pagare le rate del mutuo con il Tfr maturato. No anche alla proposta di Gian Luca Galletti (Udc): auspicava che la sospensione degli sfratti fosse a carico dello Stato fino al rilascio dell'immobile per morosità e a Renato Cambursano (Idv) che voleva un finanziamento al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa.
Non passa anche l'emendamento che concedeva ai Comuni il 20% dell'Irpef, quello che chiedeva finanziamenti al settore suinicolo lucano. Incassa un esito negativo anche il capitolo dedicato al 5 per mille: bocciati una raffica di emendamenti che estendevano la disciplina alle forze dell'ordine, alle spese di sicurezza dei cittadini e a quelle per servizi e prestazioni sociali.