Sì della Camera al disegno di legge collegato alla manovra economica, uno degli stralci delle misure di sviluppo e lavoro, decisi dall'Aula di Montecitorio a inizio agosto. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. I voti favorevoli sono stati 279, quelli contrari 210 e 31 gli astenuti. Il testo contiene in particolare le misure sulla Pubblica amministrazione e per la riforma del codice di procedura civile. Quest'ultima, in particolare, è stata oggetto di notevoli proteste da parte dell'opposizione che non era d'accordo sul fatto che una misura di tale peso fosse inserita all'interno di un provvedimento omnibus, impedendo una discussione approfondita e di merito nella Commissione competente. Proprio sul processo civile maggioranza e Governo sono stati battuti ieri a causa delle 90 assenze registrate nelle file del centrodestra su un emendamento del Pd sui ricorsi in Cassazione.
Undici articoli sono stati soppressi (il loro contenuto è stato inserito nel decreto legge con la manovra d'estate, come la Banca del Mezzogiorno e la riforma dei servizi pubblici locali), altri 22 articoli sono stati stralciati per formare due disegni di legge autonomi: il disegno di legge sullo sviluppo approdato in commissione Attività produttive e il disegno di legge sul lavoro esaminato in commissione Lavoro. Nel provvedimento, oltre al pacchetto in materia di giustizia (che ha visto anche l'introduzione della procedura di mediazione e conciliazione in materia civile e commerciale), è comunque rimasto un ventaglio di misure che riguardano diversi settori. Misure per favorire la diffusione della banda larga (stanziando 800 milioni nel 2007-2013 a valere sul fondo aree sottoutilizzate). Norme in materia di Pubblica amministrazione: ad esempio certezza dei tempi di conclusione dei procedimenti, efficienza dell'azione amministrativa, diffusione delle buone prassi, diffusione del Voip. Ma anche su Patrimonio Spa e le società pubbliche. Tra le novità introdotte nell'esame parlamentare c'è anche l'ampliamento di compiti e ruolo delle farmacie con la delega al Governo a individuare «nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria», come la partecipazione al sistema di assistenza domiciliare integrata, la prenotazione di visite ed esami specialistici e analisi di prima istanza (esclusi i prelievi di sangue).