Dal Consiglio dei ministri un contributo straordinario per Roma Capitale. Un articolo nel decreto legge e un emendamento che introduce un nuovo articolo nel disegno di legge sul federalismo fiscale riguardano direttamente Roma. Due in particolare le novità: nel decreto legge, vengono assegnati 500 milioni di euro l'anno per Roma Capitale a partire dal 2010, per finanziare il piano di rientro dal deficit presentato il 30 settembre dal sindaco Alemanno. Per il 2008 viene trasformato in contributo a fondo perduto l'anticipazione della Cassa depositi e prestiti ottenuto sul decreto 112/2008. Per il 2009 saranno utilizzati i fondi che provengono dalla delibera Cipe del 30 settembre 2008.
Uno specifico decreto legislativo, invece, disciplinerà l'attribuzione delle risorse alla città di Roma, conseguenti al ruolo di Capitale della Repubblica e sarà inoltre regolamentata l'attribuzione a Roma di un proprio patrimonio, spiega il comunicato di Palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri ha già autorizzato la presentazione di un apposito emendamento. Si tratta di un articolo aggiuntivo che definisce Roma Capitale come ente territoriale, dotato di speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria. Lo scopo è quello di garantire «il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede degli organi costituzionali» e delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri. Soddisfatto il sindaco Alemanno. Con questo provvedimento, dice il sindaco, «Roma smette di elemosinare risorse dalla Finanziaria. Quando si è insediata la nuova giunta, nel maggio scorso, non eravamo neanche in grado di pagare gli stipendi. Oggi abbiamo le risorse necessarie per recuperare il debito». Ma sull'emendamento del Governo c'è già chi annuncia profili di incostituzionalità. Per esempio per l'assessore all'Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti è un mostro giuridico. «Così come proposto - dice - presenta chiari profili di incostituzionalità e nella sostanza rischia di creare più svantaggi che vantaggi alla città di Roma».
Il testo dell'emendamento attribuisce a Roma una serie di funzioni amministrative che vanno dalla tutela e valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali alla difesa dell'inquinamento, dalla valutazione dell'impatto ambientale in collaborazione con il ministero competente allo sviluppo economico e sociale di Roma Capitale con particolare riferimento al settore produttivo e turistico. POi funzioni di sviluppo urbano e pianificazione territoriale, di edilizia pubblica e privata, di organizzazione e funzionamento dei servizi urbani e di collegamento con i comuni limitrofi, con particolare riferimento al trasporto pubblico ed alla mobilità. Ma anche di protezione civile, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Lazio. Ulteriori funzioni possono poi essere delegate dallo Stato e dalla Regione Lazio.
Il Governo, inoltre, è delegato a emanare entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per individuare le funzioni di Roma Capitale, i raccordi istituzionale e le modalità di coordinamento delle funzioni attribuite alla Capitale con quelle delle amministrazioni statali, oltre ai rapporti con la provincia, l'area metropolitana e i comuni limitrofi. Fra le previsioni l'attribuzione a Roma Capitale di un patrimonio commisurato alle funzioni e competenze e il trasferimento a titolo gratuito dei beni statali non più funzionali alle esigenze dell'amministrazione centrale.