Con una lettera indirizzata ai ministri dell'Economia Giulio Tremonti e dello Sviluppo economico Claudio Scajola le associazioni dei consumatori Adiconsum, Cna, Ises Italia si schierano contro il decreto legge anticrisi e chiedono al Governo e al Parlamento la revisione dell'articolo 29 del Dl 185/2008 che ha introdotto modifiche al meccanismo di detrazione fiscale del 55% per i lavori di edilizia sostenibile.
Questa norma, secondo le associazioni, rischia di compromettere l'andamento in crescita di un settore che ha registrato negli ultimi due anni un volume di investimenti pari a 3,3 miliardi di euro con oltre 230mila domande per ristrutturazioni di edifici con attenzione all'ecologia e al risparmio energetico. «Fare un passo indietro in questo settore significa aggravare la situazione italiana in un momento di crisi – scrivono le associazioni nella lettera - e ostacolare gli investimenti delle famiglie. Si calcola, infatti, che per le famiglie che abbiano affrontato i lavori di adeguamento degli edifici secondo standard ecologici previsti dell'Europa ci sia stato un risparmio complessivo di energia pari a 500mila MWh e la mancata immissione nell'aria di oltre 2 mila tonnellate di anidride carbonica. E ancora, secondo la Confederazione dell'artigianato, il governo potrebbe incassare nei prossimi due anni un gettito di imposizione fiscale per circa 2,1 miliardi di euro a fronte di un esborso di 1,9 miliardi, ma solo se tornasse indietro sulla modifica del meccanismo di detrazione fiscale.
«Tremonti si rende responsabile di bloccare una filiera produttiva in crescita e prima inesistente», ha sottolineato Tommaso Campanile, responsabile del dipartimento Competitività e ambiente della Cna. «Nel Paese si sta sviluppando un sistema di aziende specializzate - ha precisato Campanile - che ora conta 50 mila piccole imprese e oltre 200 mila occupati, tutti potenzialmente a rischio se saltano gli sgravi». All'iniziativa hanno aderito anche Greenpeace Italia, Wwf Italia e Legambiente.