La caccia agli evasori arriva in console. Ai disc jockey è infatti dedicato «Calliope»: uno dei "lavori a progetto" realizzati dal Nucleo speciale Entrate della Guardia di Finanza, incrociando i dati raccolti nei sistemi informativi per scovare il "non dichiarato".
E il "nero", nel mondo dell'intrattenimento musicale, è frequente. Anche perché «spesso i Dj non sono professionisti, ma ragazzi: che si "dimenticano" di dichiarare i compensi», spiega il comandante del Nucleo speciale Entrate, Flavio Aniello.
Evasori totali, quindi. Individuarli, però, non è impossibile. «I Dj – dice Aniello – devono stilare la lista dei brani musicali da suonare e consegnarla alla Siae per pagare i diritti d'autore. Noi, replicando a livello nazionale prassi già adottate da alcuni reparti territoriali, abbiamo messo a confronto le comunicazioni alla Siae con le informazioni catalogate nell'anagrafe tributaria. E poi concentrato i controlli su chi aveva lavorato ma non aveva dichiarato redditi di lavoro autonomo».
Il risultato? Dal 2000 al 2002 le 32 verifiche condotte nelle province di Milano e Roma hanno fatto scoprire 22 evasori totali, che "nascondevano" quasi 750mila euro di imponibili non dichiarati, 200mila euro di Iva non pagata e 300mila euro di Irap.