Risultati record per la lotta all'evasione nel 2008. Lo scorso anno, ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, la riscossione legata «alla complessiva attività di contrasto degli inadempimenti dei contribuenti è stata pari a 6,9 miliardi di euro, l'8% in più rispetto al 2007». Di questi, 3,3 miliardi (+3%) sono arrivati dai ruoli e 3,6 miliardi (+13%) dai versamenti diretti.
L'attività di accertamento in senso stretto ha portato nelle casse dell'erario 3,7 miliardi di euro, il 28% in più rispetto al 2007, anno nel quale - ha spiegato il direttore vicario dell'Agenzia Marco Di Capua, il riscosso è stato pari a 2,9 miliardi. «Un risultato record mai conseguito», ha commentato Befera. E a chi dice che è rallentata la lotta all'evasione fiscale risponde: «abbiamo deciso di far parlare i numeri, facendo così chiarezza». In netto aumento, a quota 645 mila, gli accertamenti su imposte dirette, Iva e Irap, in crescita del 29% rispetto al 2007, quando erano stati pari a poco meno di 500 mila. Nel 2008 la maggiore imposta accertata è stata di 20,3 miliardi di euro, il 40% in più sul 2007 (14,5 miliardi).
Il direttore delle Entrate ha sottolineato che il risultato «è tanto più rilevante se si considera che è stato conseguito in un anno di passaggio, in cui c'è stato sia un avvicendamento al vertice dell'Agenzia sia una profonda riorganizzazione della stessa». L'obiettivo per il 2009, ha sottolineato Luigi Magistro, direttore dell'Accertamento dell'Agenzia, è riscuotere 7,2 miliardi, «attraverso l'impiego di circa il 5% delle risorse umane». È stato anche detto che l'Agenzia assicurerà il tutoraggio per le grandi imprese e un miglioramento in termini qualitativi di tutte le tipologie di accertamento, «anche grazie a specifiche analisi del rischio di evasione/elusione». Si agirà sul fronte delle indagini finanziarie e sul contrasto del fenomeno delle compensazioni con crediti inesistenti. E gli evasori sono avvisati: miglioreranno sia in termini qualitativi che quantitativi, ha infatti, sottolineato Magistro, «gli accertamenti sintetici per i contribuenti con manifestata capacità contributiva incompatibile con i redditi dichiarati».