Governo battuto nella notte sul decreto incentivi da un emendamento del Carroccio sostenuto dalla maggioranza contro le delocalizzazioni. Con l'opposizione che di fatto sostiene l'Esecutivo e vota contro la modifica proposta dal leghista Fugatti. Nella maratona notturna delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera ha avuto, infatti, il via libera un emendamento della Lega sul quale il Governo aveva espresso parere contrario. La maggioranza (non solo la Lega, ma anche il Pdl) ha votato la proposta di modifica, mentre l'opposizione (Pd, Idv e Udc) ha votato contro. «Non deve più accadere - hanno detto i leghisti Maurizio Fugatti e Giovanni Fava - che imprese che ricevono contributi dallo Stato possano poi delocalizzare le loro realtà produttive in altri paesi». Nella seduta pomeridiana, poi, ancora frizioni tra Governo e Lega Nord sul Patto di stabilità interno, con seduta sospesa e il Carroccio insoddisfatto delle risorse previste dall'Esecutivo (150 milioni) in un nuovo emendamento per allentare il Patto che regola le spese degli enti locali. La Lega ha chiesto di ridiscutere quindi l'argomento direttamente in Aula. La proposta di modifica del patto di stabilità in commissione, sostengono i leghisti Silvana Andreina Comaroli, Massimo Bitonci e Giovanni Fava, «non soddisfa le attuali esigenze per l'erogazione dei servizi essenziali: 150 milioni di deroga al patto di stabilità sono 2 euro e mezzo a cittadino». Posizione forte anche da parte diGiuseppe Vegas, per il quale il Patto di stabilità interno può restare invariato, se la maggioranza non accetterà di allentarlo con i 150 milioni previsti dal Governo. Il rischio concreto è che, visti i tempi stretti per l'approvazione del decreto, che scade il giorno di Pasqua e deve essere esaminato ancora dal Senato, è che il Governo possa porre la fiducia sul testo uscito dalla commissione, senza ulteriori
modifiche.
L'emendandamento è subordinato al placet dell'Unione europea. L'emendamento del Carroccio prevede che gli incentivi, per l'acquisto di auto, elettrodomestici e mobili, si applichino a quelle aziende che si impegnano a non delocalizzare la produzione. L'efficacia di questa disposizione è, però, subordinata alla preventiva autorizzazione dell'Unione europea. «È una norma assurda, senza senso», ha commentato il vicepresidente della commissione Finanze, Sergio D'Antoni (Pd), facendo notare che i consumatori possono scegliere auto, elettrodomestici e mobili anche di aziende straniere. Maurizio Bernardo del Pdl, invece, ha difeso la scelta della maggioranza, nonostante il parere negativo sull'emendamento espresso dal sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti: «Con l'approvazione di questa norma - ha spuegato Bernardo - vogliamo privilegiare le realtà italiane».
Sblocco dei fondi Cdp per il sostegno alle Pmi. In commissione si è acceso semaforo verde anche sul sostegno di piccole e medie imprese attraverso lo sblocco di fondi dalla Cassa depositi e prestiti. In pratica le operazioni della Cdp possono assumere «qualsiasi forma, quale quella della concessione di finanziamenti, del rilascio di garanzie, di assunzione di capitale di rischio o di debito e possono essere realizzate anche a favore delle piccole e medie imprese per finalità di sostegno dell'economia». Queste operazioni, che possono utilizzare il risparmio postale, possono essere dirette o con l'intermediazione di soggetti autorizzati all'esercizio del credito. «L'emendamento – ha sottolineato Marco Milanese, uno dei relatore di maggioranza insieme a Enro Raisi - attiva il meccanismo con cui la Cdp può sbloccare 1,3 miliardi» in base all'intesa raggiunta ieri tra Governo e Confindustria. Nel corso dei lavori del Credit and Liquidity Day al Tesoro il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, ha annunciato che la modifica allo statuto della Cassa Depositi e Prestiti sarà attuata entro l'assemblea che approverà il bilancio ad aprile e consentirà di sbloccare le risorse per finanziare il sistema delle imprese previste dall'emendamento al decreto incentivi.
Ampliati gli ammortizzatori per i precari. Via libera al pacchetto che amplia gli ammortizzatori sociali per i precari. Il via libera è arrivato prima dello scontro sui fondi ai Comuni tra governo e Lega che ha di fatto interrotto le votazioni sul decreto. Le misure prevedono, in questa fase di crisi economica, il raddoppio al 20% dell'indennità una tantum prevista per i lavoratori a progetto che perdono il lavoro.
Varate norme anti-speculazione.Con il via libera a una proposta dei due relatori arrivano misure per «rafforzare gli strumenti di difesa da manovre speculative» delle imprese. In primo luogo si prevede che l'obbligo di lanciare un'opa totalitaria per chi già possiede il 30% di una società quotata ma non ha la maggioranza dei diritti di voto in assemblea scatterà nel caso di acquisti superiori al 5 per cento. La Consob, poi, può, «con provvedimento motivato da esigenze di tutela degli investitori nonchè di efficienza e trasparenza del mercato del controllo societario e dei capitali, prevedere, per un limitato periodo di tempo, soglie inferiori» al 2% per la comunicazione di partecipazioni rilevanti in società «ad elevato valore corrente di mercato e ad azionariato particolarmente diffuso». Raddoppiano, poi, le sanzioni in caso di inadempienza: passa dal 10% al 20% del valore nominale, il limite per il riacquisto di azioni proprie da parte di società quotate. Si conteggiano anche le azioni possedute da società controllate.
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