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Via libera del Cdm al decreto Abruzzo da 8 miliardi

di Nicoletta Cottone

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23 aprile 2009


Via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto pro-Abruzzo. Il provvedimento prevede risorse per complessivi 8 miliardi in 3 anni di cui 1,5 per affrontare l'emergenza e 6,5 per gli interventi di ricostruzione. La catastrofe dell'Abruzzo, ha detto Berlusconi al termine del Cdm dell'Aqulla, sarà affrontata senza mettere le mani in tasca agli italiani. «La novità del decreto é che contiene tutto ciò che serve per l'emergenza, ma con la nota inedita che per la prima volta si risponde ad accadimenti di queste dimensioni senza un aumento della pressione fiscale. Non si mettono le mani nelle tasche degli italiani, ma si spostano spese e investimenti, si riducono gli sprechi». Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato che il decreto è un provvedimento complesso nel quale «c'è dentro tutto quello che è stato ricevuto come segnalazione di necessità».

Aiuti a chi vuole ricostruire. Le famiglie che vorranno ricostruirsi la casa distrutta per il terremoto in Abruzzo riceveranno un finanziamento pubblico gratuito fino a 150mila euro, mentre se la casa è stata solo danneggiata il contributo dello Stato sarà fino a 80mila euro.

Bonus del 55% antisismico. Il bonus fiscale del 55% per le ristrutturazioni edilizie, oltre all'efficienza energetica è esteso ai lavori per rischio sismico. «Nel caso di accertato rischio sismico - si legge nella nota diffusa al termine del Cdm - per gli immobili privati è disposto un credito d'imposta pari al 55% fino ad un importo di 48.000 euro».

Contributi e indennizzi alle imprese colpite. Il provvedimento contiene contributi e indennizzi per le imprese colpite dal sisma, ma anche per le strutture adibite alle attività sociali, ricreative, sportive e religiose, come, ad esempio, gli oratori. Previsti anche bonus fiscali per ricostruire negozi e seconde case. Arrivano ulteriori contributi, con la modalità del credito di imposta, per la ricostruzione o la riparazione delle seconde case o immobili a uso commerciale. Sono inoltre previsti indennizzi a favore delle imprese che hanno subito conseguenze economiche sfavorevoli per effetto degli eventi sismici e per quelle che dovranno riparare o ricostruire beni mobili distrutti o ripristinare le scorte.

Avviata la procedura per fare dell'Aquila una zona franca. Il governo, ha spiegato Tremonti, ha attivato «la procedura per una o più zone franche a L'Aquila e nel suo territorio». In base al Trattato Ue, ha spiegato, «è una richiesta giusta, ma crediamo sia anche un diritto». Più difficile sarà, invece, riportare l'Abruzzo tra le Regioni del gruppo Obiettivo 1, perchè é necessario convincere gli altri governi.

Case vere, non baracche, in 6 mesi. «Siamo sicuri - ha annunciato Berlusconi - di riuscire a costruire case sicurissime, comodissime e bellissime nel giro solo di cinque-sei mesi». Il premier ha annunciato che il progetto è già partito: sono stati individuati i siti e sono stati contattati gli imprenditori. «Abbiamo individuato 15 aree in cui intervenire con i diffusori di energia che possono sopportare qualunque grado di terremoto. Quindici spazi che saranno molto gradevoli e molto verdi. Abbiamo l'ambizione di riuscire a costruire queste case prima che arrivi il freddo».

Varata una misura per la riduzione del rischio sismico. Per la prima volta è stata adottata una misura che impone verifiche e interventi per la riduzione del rischio sismico. «Per la prima volta - ha sottolineato il capo della Dipartimento della Protezione Civile - la legge prevede che il Dipartimento faccia una serie di verifiche sugli edifici e se ci sono situazioni di rischio è previsto che entro 6 mesi bisognerà avviare gli interventi di messa in sicurezza antisismica, altrimenti si chiude l'immobile». Questa norma, ha aggiunto, «non esiste in nessun paese del mondo, è un passaggio epocale e ringrazio il premier Berlusconi e il ministro Tremonti per aver accettato la proposta».

Sospensione di termini. Il Consiglio dei ministri ha stabilito la sospensione - con eccezione per i casi particolarmente gravi - dei processi civili pendenti presso gli uffici giudiziari dei comuni colpiti dal sisma, e dei termini di legge che gravano sulle popolazioni colpite dal terremoto: prescrizioni, decadenze, termini legali, processuali e di notificazione, pagamento dei titoli di credito, cambiali e assegni in scadenza al 6 aprile 2009, versamenti di entrate di natura patrimoniale, versamento di contributi consortili di bonifica, canoni di concessione e locazione di immobili distrutti o inagibili, pagamento di rate e mutui di qualsiasi genere, differimento dell'esecuzione di sfratti. Inoltre, sono stati sospesi anche i termini per la notifica delle cartelle di pagamento da parte degli agenti della riscossione. I termini di validità delle tessere sanitarie sono prorogati per un anno ed è stato sospeso il pedaggio autostradale nelle zone colpite dal terremoto.

  CONTINUA ...»

23 aprile 2009
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