Slitta di un anno la cancellazione delle leggi ancora in vigore, ma inutili, emanate prima del 1° gennaio 1970: se ne riparlerà a dicembre 2010. Allo stesso tempo, vengono ripescati poco più di mille atti di ratifica e di esecuzione di trattati internazionali avviati all'oblio a inizio anno e che avrebbero dovuto scomparire per sempre dal 16 dicembre. Sono i principali effetti delle novità introdotte nell'operazione taglia-leggi dal Ddl sulla semplificazione, la competitività e la giustizia approvato definitivamente l'altro ieri dal Senato.
La ghigliottina legislativa sui provvedimenti anteriori al 1970 dovrà, dunque, aspettare ancora un anno prima di mettersi al lavoro. Il meccanismo prevede due fasi. La prima affida al ministero della Semplificazione il compito di individuare gli atti da salvare.
Il censimento è già stato avviato e i risultati saranno presentati a un prossimo Consiglio dei ministri: su oltre 7mila provvedimenti pubblicati fino al 1970 e ancora in vigore, quelli da conservare sono 2.500 circa, quelli da cancellare quasi 1.700, mentre gli altri non sono interessati dal taglia-leggi (si veda «Il Sole 24 Ore» di lunedì scorso). Monitoraggio che dovrà, come era previsto, essere concluso entro il 16 dicembre.
Entro quella data sarebbe dovuta calare anche la ghigliottina, ovvero l'abrogazione implicita di tutti gli atti non salvati dal ministero della Semplificazione. Operazione che, invece, si farà nel 2010, quando verranno cancellati anche alcuni provvedimenti posteriori al 1970 (è un'altra delle novità introdotte dalla riforma).
Per un taglio promesso, uno parzialmente ridimensionato. Il decreto legge 200/2008 ha abrogato, con effetto dal 16 dicembre, circa 29mila leggi emanate tra l'unità d'Italia e la proclamazione della Repubblica. Mille sono, però, state ripescate.