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Tremonti: «La coesione sociale è il presupposto per la tenuta economica»

di Nicoletta Cottone

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21 luglio 2009

Garantita la tenuta dei conti, la caduta delle entrate è in frenata, sono stati effettuati interventi positivi su credito e Pmi, la coesione sociale è il presupposto per la tenuta economica. Questi i principali punti toccati dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo in audizione sul Dpef 2010-2013 alle commissioni Bilancio di Camera e Senato in seduta congiunta.

L'audizione, trasmessa in diretta sul sito del Sole 24 ore, è slittata al primo pomeriggio, per consentire ai deputati della commissione Bilancio della Camera di chiudere i lavori sulla manovra d'estate. Il decreto anti-crisi attualmente all'esame di Montecitorio, ha detto Tremonti è «l'aggiornamento della Finanziaria, è l'aggiunta di un anno ed è organizzato come una raccolta di mezzi finanziari per correggere alcuni andamenti del 2009 e di fabbisogno esigenziale del 2010». Il Dpef 2010-2013 «si profila come ultimo Documento di programmazione economica e finanziaria» dal momento che la riforma del bilancio dello Stato non lo include tra i documenti utili «ed é prevedibile che l'anno prossimo sia legge dello stato il nuovo sistema di Bilancio», attualmente all'esame della Camera.

Tiene il bilancio italiano. Gli ultimi dati macro «corretti per ciclo confermano la tenuta del bilancio italiano», ha detto in audizione il ministro Tremonti. «L'andamento dei conti pubblici é in linea con i nostri impegni internazionali e con le aspettativa che all'estero hanno sulla Repubblica italiana. Corrette per il ciclo, le previsioni contenute nel Dpef sono in linea con gli impegni assunti a livello internazionale». La crisi, ha detto il ministro, «ha dimostrato elementi di relativa forza dell'economia reale» italiana. «Ci è stato detto che altri corrono di più perchè hanno fatto le riforme», ma l'impressione di Tremonti è che la crescita più intensa degli anni passati è stata «determinata da fattori che la crisi ha manifestato in termini negativi».
Se il Governo avesse messo in campo interventi più "coraggiosi" per fronteggiare la crisi, ha detto Tremonti, ci sarebbero stati più costi per gli italiani.

La caduta delle entrate si sta fermando. Le entrate in Italia tengono. Tremonti ha sottolineato che «i dati finali sull'autoliquidazione saranno noti ai primi di agosto: quelli acquisiti sono di una qualche solidità. C'erano previsioni di crollo, ma le entrate in Italia tengono e la caduta si sta fermando. Questo - aggiunge - non vuol dire che è superata la fase di criticità, ma sta rallentando la velocità di caduta».

La coesione sociale è il presupposto per la tenuta economica. La scelta del governo di dirottare le risorse sugli ammortizzatori sociali «è stata fondamentale». L'Italia, ha detto Tremonti, si caratterizza così «per un alto grado di coesione sociale». La coesione sociale, ha aggiunto il ministro, «è il presupposto fondamentale per la tenuta economica». Il ministro ha sottolineato che sul piano sociale gli interventi fatti dal Governo italiano sono in linea con gli quelli fatti negli altri Paesi «e questo ci viene riconosciuto in sede europea».

Pensioni: con la riforma sistema più affidabile. «Noi abbiamo fatto un intervento la cui rilevanza non é stata apprezzata: l'agganciamento alla speranza di vita delle pensioni é una riforma strutturale fondamentale». Il sistema previdenziale acquisisce «maggiore affidabilità e
stabilità in Europa e questa é una cosa di medio termine di fondamentale importanza». Non mi
risulta, ha detto il ministro, che in Europa si siano fatti programmi di exit strategy, «noi siamo il primo paese ad aver fatto una riforma in un tempo medio di exit strategy».

Moratoria debiti delle Pmi verso le banche è uno degli impegni positivi. Tremonti ha rivendicato l'efficacia dell'azione di contrasto alla crisi adottata dal Governo, a partire dagli sforzi per «tenere aperto il canale del credito dalle banche alle imprese». Altri Paesi, ha detto il ministro dell'Economia, «hanno fatto di più ma per effettuare salvataggi bancari e finanziari. La dinamica del deficit e dei debiti pubblici ha reso evidente che gli interventi fatti in altri Paesi sono stati fatti in favore del sistema bancario e finanziario».

Più pericoloso il debito privato. La crisi che ci ha travolto a livello mondiale, ha detto Tremonti, «ha dimostrato elementi di relativa forza dell'economia italiana». Per il ministro «l'illusione che altri corrano di più é dovuta alle illusioni sulle bolle speculative» poiché la crescita più intensa delle economie di altri Paesi negli anni passati é risultata legata agli effetti delle speculazioni in particolare finanziarie. Oltre a rilevare che «il debito privato si é dimostrato più pericoloso di quello pubblico, perché meno controllato».

  CONTINUA ...»

21 luglio 2009
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