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Manovra d'estate: mutui, la surroga vale 3,6 miliardi

di Emanuele Scarci

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10 Agosto 2009

Surroghe con il freno tirato e sostituzioni con l'acceleratore a tavoletta: il consuntivo degli ultimi 14 mesi di trasferimenti e rinegoziazione dei mutui è in chiaroscuro. Secondo i dati stimati dall'Abi, l'Associazione bancaria italiana, nel periodo tra il 1° giugno 2008 e il 31 luglio 2009 sono stati stipulati 36mila operazioni di trasferimento del mutuo, in media poco più di uno per ciascuno dei 34mila sportelli esistenti. Le rinegoziazioni invece hanno tenuto un buon passo, superando di poco quota 200mila, oltre 470 al giorno. Complessivamente le operazioni hanno riguardato mutui per un controvalore di 23,6 miliardi, di cui solo 3,6 attribuibili alle surroghe.
Banca d'Italia ha invece stimato l'incidenza di surroghe e rinegoziazioni nel 2008: a fronte di 56 miliardi di mutui erogati, le surroghe hanno pesato per 4,5 miliardi, l'8% del totale. Mentre le sostituzioni sono risultate particolarmente numerose, pari al 7,5% dello stock complessivo dei mutui che, a fine anno, era di 240 miliardi.
Una differenza di ritmo notevole tra i due strumenti, tanto da indurre il governo a "oliare" il meccanismo della portabilità istituendo, all'articolo 2 della manovra d'estate, una penale per le banche che ostacolano la trasferibilità dei mutui pari all'1% del valore del mutuo stesso per ciascun mese o frazione di mese di ritardo. In altre parole, se la "rottamazione" del vecchio mutuo non si perfeziona in 30 giorni, la banca cedente sarà ritenuta responsabile del mancato completamento delle procedure, fatto salvo il diritto di «rivalersi sulla banca cessionaria nel caso il ritardo sia dovuto a quest'ultima».
L'Abi preferisce non commentare, ma sottolinea con soddisfazione il grande sforzo prodotto dal sistema bancario, tra l'altro, anche per il sostegno offerto alle famiglie nel pagare le rate dei finanziamenti nei momenti di volatilità dei tassi e nella rinegoziazione dei mutui. Difatti la convenzione Abi-ministero dell'Economia del maggio 2008 ha prodotto in sei mesi 50mila rinegoziazioni di mutui a tasso variabile per un controvalore di 5 miliardi.
Ciò però non è stato sufficiente a convincere il governo. Anzi, la linea dura adottata è solo l'ultima tappa della telenovela «portabilità a costo zero» del mutuo, risalente oramai a oltre due anni fa.
In effetti, l'applicazione del decreto Bersani - poi convertito nella legge 248/2006 - ha avuto un avvio in salita a causa dei numerosi ostacoli tecnici - tanto da richiedere sette interventi per chiarire norme e procedure -, ma anche dagli intralci frapposti da alcuni istituti: la rinegoziazione con lo stesso istituto è relativamente facile, ma se il mutuatario individua un'offerta più conveniente presso un altro intermediario allora il cammino si fa accidentato. Difatti un anno fa l'Antitrust ha comminato multe per 10 milioni a 23 istituti bancari colpevoli di aver messo in atto «pratiche commerciali scorrette» nell'ambito della portabilità dei finanziamenti per la casa. Secondo l'Autorità di garanzia la "Bersani" è rimasta inattuata: diversi mutuatari rinuncerebbero a cambiare banca a causa degli alti costi o perché le banche negano la surrogazione e propongono contratti analoghi ma con costi elevati. Le sanzioni dell'Antitrust però sono state successivamente annullate dal Tar.
Sulla legge che penalizza gli istituti "ritardatari", Unicredit Group lascia intendere che si è creata un'opportunità di business. Il colosso bancario però prima precisa che la nuova normativa sulla portabilità, contenuta nel decreto anticrisi, è un passaggio tecnico conseguente alla legge Bersani di due anni fa che ha permesso il trasferimento del mutuo da una banca a un'altra con un abbattimento dei costi di trasferimento. Poi Unicredit Group tesse le lodi al «colloquio interbancario, realizzato dall'Abi, che ha permesso di semplificare la trasferibilità del mutuo da un istituto a un altro permettendo di chiudere circa 240mila tra surroghe e rinegoziazioni. La portabilità ha aperto inoltre un nuovo mercato, quello delle rinegoziazioni, che è fortemente cresciuto nell'ultimo anno e che rimane una valida alternativa per il cliente». UniCredit Group, nel periodo gennaio–maggio 2009, ha concluso circa 8mila surroghe passive e accettato circa 7mila rinegoziazioni extra contrattuali.
e.scarci@ilsole24ore.com






LE TAPPE

LA SURROGA
In generale, la surrogazione consente al debitore di sostituire il creditore iniziale, senza necessità di consenso di quest'ultimo, previo il pagamento del debito. Con riferimento ai mutui bancari, la surrogazione realizza la portabilità

  CONTINUA ...»

10 Agosto 2009
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