Transiteranno per la Lombardia la maggior parte dei capitali che rientreranno in Italia grazie allo scudo fiscale ter, in vigore dal 15 settembre fino al 15 aprile 2010. A ipotizzare questo primato sono sia le stime degli esperti fiscalisti che le aspettative dei principali istituti di credito nazionali, che parlano addirittura di una percentuale che supera il 60% in arrivo dal territorio regionale sul totale delle somme scudate in Italia. Tradotto in numeri, significa da un minimo di 37,2 fino ad un massimo di 55,8 miliardi di capitali in rientro in Lombardia (a seconda che si prenda l'ipotesi più prudenziale o quella più ottimistica) e, di conseguenza, da 1,8 a 2,7 miliardi di gettito fiscale prodotto dalla regione. In Italia dovrebbero rientrare dai 60 ai 90 miliardi, da cui deriverà un gettito fiscale che andrà dai 3 ai 4,5 miliardi. Subito dopo la Lombardia, arriverà il resto del Nord-Ovest (Piemonte, Liguria, Val d'Aosta), con oltre l'11% di contributo sulle somme scudate. Seguono poi il Centro-Nord (Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria) con 8,7 miliardi nell'ipotesi più "larga" e il Nord Est con 4,8 miliardi. L'intero Mezzorgiorno non supererà i 3,3 miliardi, cifra inferiore alle stime più ottimistiche effettuate per il Lazio (4,8 miliardi).
La tendenza della Lombardia è particolarmente rilevante se si considera che il suo contributo allo scudo è superiore all'incidenza del Pil regionale sul Pil nazionale (circa il 20%). Tale dato potrebbe essere spiegato da più fattori: la sede operativa di banche e Sgr - che potrebbero portare a termine operazioni che in realtà appartengono a un altro territorio – e la vicinanza geografica con alcuni paesi stranieri in cui in genere vengono "esportati" i capitali. I paesi protagonisti delle vicende saranno i soliti noti, come Svizzera (che da sola dovrebbe rappresentare più del 50% dei capitali in rientro), Lussemburgo e Principato di Monaco, seguiti da Austria, Germania, Regno Unito. Sui periodici regionali come le banche, le finanziarie e gli esperti contabili sul territorio si stanno preparando a gestire il rientro.
In evidenza sui singoli inserti regionali
Lombardia
Tutela per i disoccupati extracomunitari
Le liste dei disoccupati contemplano migliaia di cittadini extracomunitari, fino a ieri manodopera strategica per la manifattura del territorio. Ma per gli stranieri rimasti senza lavoro il permesso dura solo sei mesi, poi scattano reato di clandestinità e reimpatrio. Ora Regione, sindacati e imprese, che s'incontreranno lunedì prossimo, stanno studiando un piano di salvataggio per i disoccupati extra-Ue.
Cgil, Cisl e Uil hanno ipotizzano una sorta di permesso di soggiorno ad interim per i disoccupati che seguiranno corsi di riqualificazione professionale. Lo sforzo sarà quello di trovare una via d'uscita normativa. All'incontro al Pirellone sarà presente anche Italia Lavoro, l'agenzia ministeriale per le politiche attive e passive per l'occupazione.
Roma
Senza asilo nido 8.600 bambini
L'emergenza nidi non sembra allentare la presa: anche quest'anno saranno circa 8.600 i bambini romani che non potranno avere accesso alle strutture comunali. Intanto, per far fronte alle richieste crescenti (oltre 19mila per l'anno scolastico che verrà), il Comune di Roma si prepara a inaugurare entro il mese di ottobre quattro nuovi nidi comunali offrendo un posto a 314 bambini nei municipi più affollati. A questi, vanno aggiunti altri 600 posti resi disponibili da convenzioni con asili privati, portando la quota delle nuove disponibilità a 914. Ma resta lontana la fatidica soglia di copertura del 33% del fabbisogno, quella ritenuta accettabile in sede europea
Nord-Ovest
I carotaggi Tav ripartono a ottobre
Saranno quaranta i carotaggi che serviranno a definire il nuovo tracciato della Tav. Partiranno a ottobre e verranno accompagnati (e preceduti) da una campagna di informazione rivolta a cittadini e amministratori della Valle di Susa per spiegare con precisione i dettagli di dove e quando saranno effettuati i sondaggi geognostici, che caratteristiche avranno, a che cosa serviranno e quali sono i risultati attesi.
«A differenza di quanto è accaduto nel passato – spiega Mario Virano, presidente dell'Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione – oggi i presupposti sono del tutto diversi. Non ci sarà alcun sotterfugio, ma tutto avverrà nella massima trasparenza». Ma gli amministratori locali sono sul piede di guerra: lamentano il mancato rispetto da parte del Governo di una serie di impegni finanziari, tra cui lo stanziamento di 80 milioni per l'acquisto di treni da destinare alla Torino-Bardonecchia e 200 milioni da aggiungere ai 100 messi a disposizione dalla Regione per il potenziamento del nodo di Torino. Ad agitare le acque c'è l'ipotesi avanzata dal Governo di reincardinare la Torino-Lione nella legge Obiettivo
Nord-Est
Belluno utilizza il 30% della Cig richiesta
La paura e il timore per il futuro condizionano anche l'uso della cassa integrazione. Succede, così, che non ci sia coincidenza tra le ore di Cig richieste dalle imprese e quelle effettivamente utilizzate. Ne è esempio la provincia di Belluno, dove, secondo una rilevazione di Confindustria locale – effettuata sulle buste paga delle imprese associate –, nei primi sette mesi del 2009 solo il 30,67% del monte ore di cassa integrazione ordinaria, autorizzato nel primo semestre dell'anno dall'Inps, è stato effettivamente utilizzato. Il campione preso in considerazione è ampio: 250 aziende, circa il 40% del totale delle industrie della Provincia, per un totale di più di 16mila addetti e un monte ore Cig di più di 2,6 milioni.
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