Il taglio alla burocrazia farebbe risparmiare alle piccole e medie aziende 5,3 miliardi l'anno. Praticamente, un terzo (il 33%) degli oneri amministrativi sostenuti annualmente dalle imprese, pari, complessivamente, a 16, 2 miliardi. Dall'effettiva eliminazione dell'obbligo di tenuta del libro paga e del libro matricola, per esempio, si potrebbero ottenere sforbiciate nei costi per oltre 3,5 miliardi. La stima, nascosta nelle pieghe dell'annuale relazione al Parlamento sullo stato della pubblica amministrazione, arriva direttamente dalla Funzione Pubblica che ha calcolato, uno per uno, i benefici che arriveranno nelle tasche delle imprese, specie le più piccole, dall'applicazione delle misure "taglia oneri amministrativi", introdotte con la manovra estiva 2008.
L'obiettivo, spiegano da Palazzo Vidoni, è rispettare il diktat che viene dall'Europa e che impone, anche, all'Italia di ridurre, entro il 2012, del 25% il peso della burocrazia nella vita quotidiana delle imprese. Un onere nel Belpaese non proprio fra i più leggeri. Per rispettare gli obblighi sulla privacy, le aziende spendono oltre 2 miliardi di euro. Lavoro e previdenza, insieme, pesano, invece, quasi 10 miliardi di euro.
E i risparmi di spesa ipotizzati dal dicastero guidato da Renato Brunetta potrebbero essere un'importante boccata d'ossigeno per i bilanci. Nell'area "lavoro e previdenza", per quanto riguarda gli obblighi informativi, la relazione stima guadagni per poco meno di 4,8 miliardi di euro l'anno. Praticamente la metà dei costi annui. Ben 700 milioni, potrebbero arrivare dall'unificazione delle denunce mensili su contributi e retribuzione (682 milioni) ed eliminando l'obbligo di presentazione del Durc (il documento unico di regolarità contabile) per la partecipazione agli appalti pubblici (15 milioni). La sforbiciata su alcune comunicazioni obbligatorie, tipo assunzione, cessazione, denuncia nominativa assicurati, porterebbe, invece, risparmi per poco più di 511 milioni. Anche sul fronte della prevenzione incendi il taglio alla burocrazia potrebbe portare risultati. Una maggior semplificazione di alcuni procedimenti, dal rinnovo del certificato di prevenzione incendi all'eliminazione progressiva del registro controlli, comporterebbe meno costi per le imprese nell'ordine di 526 milioni di euro.
Il taglia-oneri è possibile, poi, anche, per altri settori chiave di regolazione pubblica, come l'ambiente e il paesaggio e i beni culturali. Considerando solo i costi per rispettare adempimenti previsti da leggi nazionali, queste 2 aree pesano sui bilanci delle piccole e medie aziende, complessivamente, 2,8 miliardi di euro. E, anche, se si riuscisse a ottenere una riduzione di un terzo di queste spese, si trattebbe di risparmiare quasi un miliardo. Che di questi tempi, non sarebbero proprio briciole.
Costi della burocrazia
Stima dei risparmi annui per obbligo informativo nell'area lavoro e previdenza
Stima dei risparmi annui per obbligo informativo nell'area prevenzione e incendi