Individuare procedure e metodologie di revisione "su misura" per le Pmi. Vigilare affinché l'introduzione dei principi di revisione internazionali non vada a scapito degli studi medio-piccoli. E renderli obbligatori per i bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano non prima del 15 dicembre 2010. Sono queste alcune delle osservazioni recapitate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili alla Commissione europea, nell'ambito della consultazione attivata sull'adozione dei principi di revisione internazionali.
Alla Commissione Ue è stato infatti attribuito il compito – dalla direttiva 2006/43/Ce (per la quale, intanto, sta procedendo l'iter per l'adozione del decreto attuativo, sulla base della bozza messa a punto l'anno scorso dai tecnici del ministero dell'Economia) – di decidere sull'applicabilità, all'interno della Comunità, dei principi di revisione internazionali, a condizione che soddisfino alcune caratteristiche: devono essere elaborati attraverso una procedura trasparente che garantisca il controllo pubblico ed essere accettati a livello internazionale; devono contribuire alla credibilità e alla qualità dell'informativa finanziaria; e devono essere nell'interesse generale europeo.